Hulk di Peter David Vol. 1 – Circolo Vizioso è il primo volume dedicato a uno dei cicli più belli della Marvel, la decennale run di Hulk scritta da Peter David
Titolo: Hulk di Peter David Vol. 1 – Circolo Vizioso
Autori: Peter David, Todd McFarlane, John Ridgway
Editore: Panini Comics
PP: 264
Prezzo: 18 euro
Hulk di Peter David Vol. 1 – Circolo Vizioso è il fumetto che aspettavo da un pezzo. Se devo essere sincero avevo sperato anche in un bel Marvel Omnibus, ma probabilmente Hulk non è così popolare da giustificare un prodotto del genere (accontentiamoci dell’Omnibus dedicato all’Iron Fist di Claremont e Byrne che dovrebbe arrivare tra un po’…).
Questo volume infatti è il primo di una raccolta antologica dedicata ad uno dei cicli Marvel più belli di sempre, la run di Hulk scritta da Peter David. Stiamo parlando di un arco narrativo durato più di dieci anni capace di riscrivere in maniera radicale l’essenza stessa di uno dei personaggi più popolari del mondo Marvel (a questo proposito vi consiglio di leggere l’articolo di Francesco Settembre nel suo blog Pronti alle rese).
Fino a quel momento Hulk era stato un personaggio decisamente altalenante che non aveva certo goduto di grandi consensi da parte della critica. Si trattava infatti per lo più di cicli di storie piuttosto semplici e che, rilette oggi, non impressionano certo per la qualità dei disegni o la profondità della scrittura, a parte qualche eccezione.
Del resto un personaggio come Hulk non è certo facile da scrivere, anzi, dato che il rischio di rimanere bloccati all’interno di cliché banali è altissimo. Nonostante tutto Hulk era molto conosciuto fino alla prima metà degli anni ’80, innanzitutto per la grande potenza visiva e immaginifica del gigante di giada, e poi perché il telefilm con Lou Ferrigno aveva moltiplicato al cubo la popolarità del pelleverde.
I fumetti però stentavano a decollare (soprattutto in termini di qualità) e una volta terminato l’effetto del telefilm la serie era in crisi. Vendere si vendeva, per carità, ma il livello qualitativo era quantomeno discutibile.
Non a caso, come scrive lo stesso Peter David nell’introduzione di Hulk di Peter David Vol. 1 – Circolo Vizioso, “questa serie non la voleva nessuno”. David all’epoca non era certo uno scrittore di punta della Marvel (veniva dall’ufficio vendite), e lo stesso vale per McFarlane che era un ragazzo di belle speranze e niente più.
Entrambi sarebbero diventati due superstar dei comics, due autori capaci (nel bene e nel male) di reinventare il fumetto supereroistico moderno imprimendo il loro personalissimo marchio. È successa una di quelle cose che accadono di rado: tutto è andato a meraviglia.
Il livello qualitativo della serie è cresciuto in maniera esponenziale arrivando a toccare vette altissime nel corso degli anni. Peter David infatti ha dimostrato di essere un autore con una visione ben precisa del personaggio, sviluppando intorno a Hulk tutta una serie di coprimari che hanno dato spessore e profondità alle sue storie.
Hulk di Peter David Vol. 1 – Circolo Vizioso offre al lettore la possibilità di osservare in maniera concreta la crescita del team creativo: dai primi disegni stentati e abbastanza piatti dei primi albi si nota come Todd McFarlane abbia elaborato il suo tratto personalissimo, tratto peraltro particolarmente efficace nel dipingere un Hulk grigio cattivo, subdolo e profondamente malvagio.
Ma il protagonista assoluto resta Peter David che eredita una serie decisamente incasinata dal punto di vista della continuity e riesce a costruire una vera cattedrale: nei primi numeri sistema l’arco narrativo che l’ha preceduto, dopo di che inizia a dare il suo taglio alla narrazione e tutto cambia.
Storie intense, personaggi drammatici, dialoghi geniali, una scrittura brillante che riesce ad essere profonda senza annoiare, seria senza mai dimenticare l’ironia, leggera anche quando affronta temi pesantissimi. In questo volume è possibile assistere ad un vero crescendo che culmina nelle due splendide storie finali, Circolo vizioso e …e il Toro Selvaggio sopporta il gioco, in cui Hulk grigio deve vedersela prima con Wolverine e poi con Toro selvaggio.
Due storie intense e drammatiche ancora attualissime e godibilissime, due esempi concreti di come il fumetto popolare possa essere anche autoriale, senza troppe pretese e senza doverlo essere a tutti i costi.
Inutile sottolineare come questo possa succedere quando a un autore viene data la possibilità di costruire un progetto sul medio-lungo periodo, impostando di conseguenza una scrittura di largo respiro. Non a caso ancora oggi ricordiamo i cicli di Stan Lee e Jack Kirby o di Chris Claremont e John Byrne, ma anche le grandi run di artisti come Frank Miller e il suo Devil, Ed Brubaker e il suo Capitan America, Peter David e il suo Hulk, John Byrne e i suoi Fantastici Quattro.
Purtroppo negli ultimi periodi invece abbiamo assistito ad una parcellizzazione sempre maggiore degli autori e dei disegnatori, che molto difficilmente riescono a mettere in piedi archi narrativi che superino i 10-15 numeri, anche se poi quando lo fanno lo fanno alla grande (si vede l’Hulk di Greg Pak o il Devil di Mark Waid).
In definitivia Hulk di Peter David Vol. 1 – Circolo Vizioso è un albo assolutamente consigliato a chi vuole confrontarsi con una serie di grandi storie scritte in maniera superba, per riscoprire un arco narrativo che ancora oggi ha molto da raccontare.