I 12 Bambini di Parigi è un romanzo storico straordinario con cui Tim Willocks si conferma come uno dei più grandi Autori contemporanei.

i-dodici-bambini-di-parigi-la-recensioneTitolo: 
I Dodici Bambini di Parigi
Autore: Tim Willocks
Editore: Edizioni Multiplayer.it
PP: 738
Prezzo: ero 19,00 cartaceo, euro 9.99 ebook

“[…] sarebbe servito davvero un grande filosofo per spiegare le guerre che avevano immerso la nazione nella sofferenza, mettendo parenti e amici l’uno contro l’altro. Tannhauser sarebbe stato contento di attendere l’arrivo di un tale saggio, ma non si aspettava che ciò avvenisse prima dell’Armageddon, e credeva che una rivelazione simile avrebbe mitigato ben poco la follia e l’odio che certamente quel giorno avrebbe percorso il globo. L’origine della violenza scoppiata tra cattolici e protestanti era ufficialmente una differenza nell’esegesi delle sacre Scritture, sottile al punto che solo pochi vescovi la comprendevano, ma nell’opinione di Tannhauser tali motivazioni non erano altro che i soliti trucchi con cui le élite persuadevano masse di ingenui a morire e a degradarsi per conto e a vantaggio loro. I veleni peggiori erano i vari feudi e le rivalità politiche, le ambizioni dei signorotti provinciali e il generale disastro economico gestito dagli strati più alti della popolazione. Il carro della guerra era sempre colmo di motivazioni sordide continuamente coperto da bandiere sgargianti. Forse i fedeli combattevano nel nome di Dio, ma i guadagni sarebbero stati valutati in potere, terre e oro divisi tra pochi […]”

Non ci sono ca**i: Willocks è sempre top! 
Questo è ciò che risponderei al bar (pronunciando anche le due “z” ovviamente) se qualcuno mi chiedesse lumi sull’Opera I 12 Bambini Di Parigi, che grazie a MultiplayerEdizioni.it è disponibile anche in lingua italiana, con la traduzione del grande Marco Piva Dittrich (che è stato così cortese da rispondere ad un paio di domande, ma ci torniamo poi).

Visto che questo non è il contesto del Bar, per evidenti ragioni, cercherò di infrangere la dogmatica del top e dispiegarne l’eziologia, se mi riesce.

La sinossi ufficiale del Romanzo la potete trovare sul sito d MultiplayerEdizioni.it (così avete anche l’occasione per visitare il sito e trovare qualche altro titolo per l’estate… scrivo “qualche altro” perché ovviamente… no, ve lo dico dopo anche questo).

Se conoscete già i Romanzi di Mr.Willocks (e magari il vostro preferito è The Religion) posso dire soltanto: di Più!

In I 12 Bambini di Parigi, infatti, ritroviamo i principali elementi stilistico-contenutistici che hanno fatto brillare (come una tempesta solare) The Religion nel panorama dei Romanzi di ambientazione storica, e li ritroviamo più fulgidi e abbaglianti che mai.

C’è una conferma ed un potenziamento degli aspetti che ci hanno fatto dire WOW! mentre ci affrettavamo a voltare freneticamente le pagine di The Religion che quasi la carta si lacerava. Di più.

L’ambientazione di quest’Opera ha un portato intrinseco di complessità narrativa che Willocks tramuta in pura potenza e godibilità a beneficio del lettore, la caratterizzazione dei personaggi inoltre appone (assieme alle sequenze d’azione, ovviamente) il Sigillo della grande Epica, che da Omero in poi trae linfa vitale dall’assetto in cui la Natura umana si configura nelle più estreme vicende terrene .

Anche in quest’Opera di Master Willocks è percepibile, celata sotto una corazza di pura fluidità narrativa, una monumentale e minuziosa azione di documentazione storica. I 12 Bambini Di Parigi ha come punto d’inizio La Notte di San Bartolomeo. La notte, cioè, tra il 23 e il 24 Agosto 1572 in cui un numero imprecisato di ugonotti (siamo più sull’ordine delle migliaia che su quello delle centinaia) giunti in Parigi per assistere al matrimonio tra Enrico di Navarra e Margherita di Valois, vennero sterminati. Brutalmente.

Una fottuta strage, un eccidio, un massacro, chiamatelo come volete, perpetrato dalla casa reale cattolica ai danni degli ugonotti (i protestanti calvinisti francesi). Centinaia e centinaia di persone tirate fuori dal letto in piena notte, con le campane che suonavano (era il segnale convenuto per dare il via alla strage) e scannati, statim. I corpi gettati nella Senna o ammassati nel cortile del Louvre.

Un tripudio di sangue follia (e merda) che è stato definito il peggior massacro a sfondo religioso di quel secolo. E se contate che la cosa più simile ai diritti umani arriverà almeno duecento anni dopo quella data, la questione assume una brutalità di particolare spessore. E questa è Storia. Ed in questa Storia si inserisce Tim Willocks con il suo Mattias Tannhauser.

Potete immaginare? Di più!
 

Se non vi siete mai accostati alla produzione letteraria di Mr. Willocks in un romanzo storico volete trovare Amore, Passione, Tragedie, Epica Sconfitta&Vittoria, velocità di ritmo e azione, senza rinunciare al Lirismo? Tim Willocks è il vostro Uomo.

Sappiate che questo libro, e questo Autore, è solito condurre i suoi lettori, tramite i suoi personaggi, nelle regioni più estreme e sfavillanti dell’abisso umano, e il capitolo successivo proiettarlo nel lirismo più puro; il tutto attraverso una narrazione veloce, dal ritmo mozzafiato, coinvolgente a livelli che raramente vengono toccati dalla carta stampata, ed il tutto è di una potenza Epica.

Onestamente non so cosa si possa desiderare di più da un Romanzo oltre una assoluta armonia di contrasti. 

Ho scritto qualche altro titolo perché siamo d’accordo che ormai questo lo prenderete, giusto?

Ho anche accennato al Grande Marco Piva Dittrich, ed alla sua cortesia dimostrataci. Già, perché ho avuto il piacere di fargli alcune domande su questo straordinario Romanzo di cui è stato il traduttore in lingua italiana.

Dai cazzo, adesso: onestamente, quante volte vi capita di leggere l’intervista al traduttore di un’Opera. Beh, su Sugarpulp vi capita: e non dite che non è una figata pazzesca!

Intervista a Marco Piva Dittrich, traduttore de I 12 Bambini di Parigi

Marco, qual è stato l’aspetto più difficile nella traduzione di questo Romanzo? 


Anzitutto, trovo necessario puntualizzare che senza il meraviglioso editing del grande Matteo Strukul la mia traduzione sarebbe senza dubbio molto meno bella, quindi un sentitissimo ringraziamento va anche a lui. La precisione di Willocks nel descrivere ogni minimo dettaglio. Matteo e io abbiamo dovuto farci una (sia pur piccola) cultura riguardo alle armi di quel periodo, ai carri, alle barche… Inoltre, ogni personaggio, anche quelli molto minori, ha una “voce” diversa da tutti gli altri, e quindi è stato necessario rendere le sfumature del linguaggio con enorme attenzione e precisione.



Dal tuo punto di vista, privilegiato a mio avviso, di traduttore quali sono gli aspetti che differenziano Tim Willocks è da altri Autori di matrice anglosassone, e quali lo accomunano?



Un aspetto che differenzia Tim Willocks da tutti gli altri autori, anglosassoni o meno (con pochissime eccezioni) è la profondità della ricerca svolta nella preparazione del romanzo. Leggendo I 12 bambini di Parigi noterete che ogni aspetto della vita parigina del 1572 è descritto con una precisione e un’attenzione al dettaglio che hanno dell’incredibile. Willocks, poi, non è un autore tipicamente inglese: il suo stile deve moltissimo agli USA e alla sua (lunga) permanenza lì, come si vede dalle ambientazioni e dalle atmosfere dei suoi tre noir. Ma nei suoi romanzi storici (sia questo che Religion) si stacca, secondo me, da qualunque stile.



L’aspetto del tuo lavoro con questo libro che ti ha più “divertito”?

I personaggi, senza dubbio. È impossibile non affezionarsi a Grymonde, La Rossa, Grégoire, Alice, ma anche a personaggi meno centrali (e meno simpatici), mi viene in mente Baro su tutti, nonostante appaia solo in un paio di pagine.




Tornando a ringraziare Marco Piva Dittrich, vi esorto ad acquistare e leggere I 12 Bambini di Parigi. Affermare che vale ogni fottuto centesimo del prezzo sarebbe riduttivo, perché vorrebbe dire dare un prezzo alle straordinarie emozioni che saprà darvi leggendolo.

Scarica e lggi le prime 50 pagine del romanzo dal sito di Edizioni Multiplayer.it