I ragazzi di Cota Street di Melissa Anne Peterson, la recensione di Corrado Ravaioli per Sugarpulp MAGAZINE.

  • I ragazzi di Cota street, la recensione di Corrado RavioliTitolo: I ragazzi di Cota street
  • Autrice: Melissa Anne Peterson
  • Editore: Jimenez Edizioni
  • Traduzione: Gianluca Testani
  • PP: 224

I bambini di Cota erano figli di immigrati, nomadi e contadini. Nessun sangue blu. Le famiglie non erano raccontate nei libri importanti con le copertine rigide. Le difficoltà si incollavano implacabilmente alle loro salde dita di generazione in generazione. Ogni famiglia ne veniva toccata.

Ci troviamo a David città dello stato di Washington, dove la globalizzazione ha lasciato le comunità locali senza lavoro e senza alcuna speranza nel futuro. Vera Violet O’Neel è abituata a contare sulle proprie forze.

La madre ha lasciato la famiglia mentre il padre depresso è inaffidabile. Nonostante le condizioni familiari, Vera è dotata di una fiamma interiore che la spinge ad aiutare gli amici, diventando un punto di riferimento per loro.

È difficile crescere in Cota Street, senza l’educazione e il supporto di una famiglia. Vera e i suoi amici, più che adolescenti, vivono alla giornata, sopravvivono furti e festini.

Il tasso di disoccupazione delle città che vivevano di commercio schizzò ben al di sopra della media statale e nazionale. Uscì l’economia. Entrarono le metanfetamine.

Da quando le grandi aziende hanno chiuso i battenti mettendo in ginocchio migliaia di lavoratori, la produzione di metanfetamina è diventato l’unico business alla portata di molti e i giovani si sono improvvisati pusher, facendo molto presto la conoscenza con il carcere locale.

Nessuna speranza per I ragazzi di Cota Street

È uno spaccato duro, senza speranza, quello disegnato da Melissa Anne Peterson nel libro I ragazzi di Cota Street, suo romanzo d’esordio. Un ritratto impietoso ma schietto delle condizioni degradanti in cui si vive in alcune parti degli Stati Uniti, dove un’economia vocata al capitalismo ha fatto terra bruciata, con segni evidenti sul tessuto sociale ma anche sull’habitat naturale che caratterizza quelle zone.

Le risorse naturali si erano ridotte all’osso. Le foreste che prima sembravano infinite erano state mutilate, schiacciate.

L’autrice americana, con una prosa asciutta e sincopata, costruita con frasi a effetto all’interno di quello che sembra essere un flusso di coscienza, mostra da vicino le vite fragili degli amici di Vera, la protagonista.

Immersi in una realtà che mostra i segni di una fine imminente, questi giovani costretti a crescere troppo in fretta perdono il senso della realtà perché troppo dentro le proprie dipendenze. Mescolano sostanze, usano armi senza preoccuparsi delle conseguenze, incontrano la vita adulta prima del tempo. Non c’è alcun tipo di rete solidale a salvarli, non hanno un paracadute.

Storie finite male

Vera è riuscita a scappare verso St. Louis, dove ha trovato lavoro in una scuola. E da qui racconta il vissuto dei ragazzi di Cota Street. Quella di Annie, la miglior amica caduta troppo presto in un tunnel ineluttabile, Jimmy James, il guerriero amore della sua vita, Brady il fratello afflitto dalle delusioni amorose. Storie di tossicodipendenza, violenze domestiche, gravidanze precoci e carcere.

Vite condannate ancora prima di cominciare, accompagnate sullo sfondo dalle canzoni di Mark Lanegan e Radiohead, Toots and the Maytals e Lou Reed. Storie finite male, come se non ci fosse un altro finale possibile.

Mi stringeva dopo che la rabbia impotente mi aveva lasciata vuota e tremante. Mi ripeteva che il prezzo che pagavamo in miseria e frustrazione era basso al confronto. Io gli chiedevo perché il mondo non era giusto.

Un romanzo che lascia in bocca il sapore ferroso di un pugno sui denti. Una lettura che disorienta e scuote.

Melissa Anne Peterson

Melissa Anne Peterson, cresciuta in una comunità di tagliaboschi nello Stato di Washington, ha lavorato per dodici anni in diversi centri di recupero delle specie in pericolo di estinzione tra il Washington e il Montana. Suoi scritti sono apparsi su Camas Magazine, Flyway: Journal of Writing & Environment, Oregon Quarterly e Seal Press. I ragazzi di Cota Street è il suo primo romanzo.