I sei (+1) volti di James Bond, un articolo con licenza di uccidere firmato da Danilo Vilani per SugarDAILY, il blog di Sugarpulp

Quella di 007 è forse il franchise cinematografico più famoso al mondo. Forse a livello di notorietà può essere insidiata da Star Wars o dal Marvel Cinematic Universe, ma entrambe le serie non hanno un protagonista comune a tutti gli episodi. Cinematograficamente parlando la serie inizia nel 1964 grazie alla geniale intuizione di due produttori nordamericani, Albert Broccoli e Harry Saltzman, che contattano un certo Cary Grant per il ruolo da protagonista visto che le caratteristiche dell’attore inglese combaciavano con quelle del James Bond letterario. Purtroppo il compenso dell’attore prediletto da Alfred Hitchcock non era propriamente in linea con il budget previsto, quindi la produzione ripiega su un aitante giovanotto di origine scozzese proveniente da un concorso di bellezza. Il suo nome era Thomas Sean Connery. È il 1964 e la leggenda inizia. Sean-Connery-james-bond-sugarpulp

Sean Connery

Sono passati 51 anni e vari interpreti hanno prestato il volto cinematografico alla spia britannica. Ian Fleming ci descrive James Bond come un giovanotto alto 185 cm, di fisico prestante, occhi grigi, capelli neri con scriminatura e ciuffo a virgola che cade sulla fronte. Sean Connery ha subito un fortissimo impatto sul pubblico. Sguardo magnetico e ghigno sardonico, l’attore scozzese entra come un fulmine nell’immaginario collettivo. Modello da seguire e mitizzare per il pubblico maschile, feticcio sessuale per quello femminile, Connery è il protagonista di sei episodi della serie al punto da rimanere prigioniero del personaggio. Fortunatamente per lui, le performance non si limitarono al ruolo dell’agente segreto ma fu impegnato in produzioni di livello quali Marnie di Hitchcock o La collina del disonore diretto da Lumet. George-lazenby-james-bond-sugarpulp

George Lazenby

Connery lascia il testimone ad un attore australiano, George Robert Lazenby, che ha, mi si permetta il termine, la sfiga di ricevere un’eredità anzi un fardello pesantissimo da gestire. Il suo film Al servizio segreto di Sua Maestà, nonostante una trama eccellente, una sceneggiatura brillante e, fatto inusuale un finale noir, viene stroncato senza pietà soprattutto dal pubblico orfano di Connery. Lo stesso Connery viene poi richiamato per Una cascata di diamanti ma il risultato non è all’altezza delle precedenti prestazioni. Roger-Moore-james-bond-sugarpulp

Roger Moore

Meglio nascere fortunati che ricchi. Questo aforisma calza a pennello per Roger George Moore che viene scelto come nuovo protagonista della serie. Attore televisivo di successo grazie alle serie Il Santo e Attenti a quei due, Moore interpreta l’agente con licenza di uccidere per ben sette produzioni. Non si sa se per responsabilità sue o dei vari sceneggiatori ma la figura di Bond, con le varie interpretazioni di Moore, va assumendo connotati non propriamente attinenti ad un agente segreto quali humour esagerato e situazioni talmente inverosimili tali da risultare esilaranti. Timothy-Dalton-james-sugarpulpjpg

Timothy Dalton

La breve stagione di Timothy Peter Dalton, attore di formazione shakespeariana, ci restituisce un Bond avulso dallo stereotipo di Moore. Meno Bond-girls (HIV imperante) meno maniaci desiderosi dell’estinzione della razza umana ma personaggi reali quali rappresentanti dell’allora Impero del Male (URSS) e narcos latino-americani. Da un punto di vista fisico, Dalton è forse l’attore più attinente alla descrizione che ne fa Fleming sui libri. pierce-brosnan-james-bond-sugarpulp

Pierce Brosnan

L’irlandese Pierce Brendan Brosnan irrompe nella saga bondiana nel 1995 (ben sei anni dopo l’ultimo episodio) quando parole come Windows, Web, Floppy Disk, iniziano ad entrare nel linguaggio comune. I quattro episodi sono all’insegna dell’hi-tech estremo in quanto troviamo automobili invisibili, pistole personalizzate alle impronte digitali ed altre diavolerie fornite dalla sezione Q, ma anche bond-girls all’altezza nonché una rappresentante del gentil sesso nel ruolo di M, capo di Bond. Daniel-Craig-james-bond-sugarpulp

Daniel Craig

Il Bond del nuovo millennio ha il volto di Daniel Wroughton Craig. Con lui si assiste ad un reboot quasi totale del personaggio. Bond ritorna ad essere una spia, un agente addestrato a compiere missioni che contemplano il prefisso 00, licenza di uccidere. Le storie si ammantano di noir e non hanno quasi mai il finale consolatorio. Merito anche di sceneggiatori come Haggis e Purvis e dell’interpretazione di Craig che riesce a restituire a Bond quel disincanto e quel cinismo che connotavano le opere di Ian Fleming. barry-nelson-007-james-bond-sugarpulp

Barry Nelson

L’hors categorie, il +1 del titolo, si chiama Barry Nelson ed è stato il primo interprete assoluto di James Bond. Attore americano, recitò la parte di 007 in una serie televisiva dal nome Climax! episodio Casino Royale il cui ruolo di Le Chiffre fu interpretato dal mitico László Löwenstein in arte Peter Lorre.

Questo inciso è un omaggio ad entrambi:

“Non sciuperò i miei giorni cercando di prolungarli. Approfitterò del mio tempo”. (Jack London, citato da Ian Fleming in Si vive solo due volte”)