Guardiamo nel dettaglio la programmazione del Salone Internazionale del Libro 2019 analizzando i macrotemi di questa 32esima edizione
Fernando Savater è solo il primo degli intellettuali a cui è stato affidato il compito di sondare l’animo di un continente che ha vissuto enormi cambiamenti sociali, ideologici e politici. Nata dalle distruzioni umane e materiali della Seconda Guerra Mondiale, l’Europa è diventata un laboratorio per sperimentare nuove forme di stabilità, tolleranza e democrazia. Un grande progetto che incontra, specialmente oggi, grandi difficoltà senza riuscire a risolverle.
Il Salone, quindi, propone un viaggio nella cultura europea, dalle origini al futuro. Un percorso che, dopo il filosofo spagnolo, vedrà Paolo Rumiz protagonista di un incontro sui monaci benedettini: sono loro ad aver salvato la cultura europea negli anni di violenza che seguirono la caduta dell’Impero Romano. Lo scrittore li ha cercati nelle abbazie, racchiudendo le loro storie in Il filo infinito (Feltrinelli). Erri De Luca ha scelto come titolo della sua lezione Campo Base Avanzato, perché così gli appare il Vecchio continente.
Per rintracciare i momenti in cui la cultura europea si è manifestata, la lezione di Philippe Daverio a partire da Quattro conversazioni sull’Europa (Rizzoli); l’appello per un Vecchio continente capace di rinnovare se stesso è contenuto nel reading di Massimo Carlotto a partire da Noi, l’Europa di Laurent Gaudè (Edizioni e/o).
Alla vigilia delle elezioni per il Parlamento europeo, il confronto su europeismo, nazional-populismo, economia, diritti tra Maurizio Molinari, direttore di La Stampa; Bernardo Valli, uno dei più grandi giornalisti italiani e Vladimiro Zagrebelsky, direttore Laboratorio dei Diritti Fondamentali. È L’Europa che c’è per affrontare anche le responsabilità della politica, della cultura e dell’informazione, a cura di Ordine dei giornalisti, Associazione Stampa Subalpina e Centro Studi sul giornalismo Gino Pestelli.
Treccani curerà la presentazione del volume dedicato all’Europa, opera divisa in tre parti tematicamente orientate, per consentire una migliore comprensione della ricchezza e delle potenzialità del progetto europeo attraverso più piani interpretativi. Giordano Bruno Guerri, inoltre, racconterà l’esperimento audace di Fiume, a 100 anni dall’impresa di Gabriele D’Annunzio a capo di una compagine di soldati ribelli, a partire da Disobbedisco (Mondadori). Perché l’Europa è anche i suoi esperimenti più libertari.
Della libertà di Edith Stein, patrona di tutta l’Europa come santa Teresa Benedetta dalla Croce, racconta Lella Costa a partire da Ciò che possiamo fare (Solferino), saggio che esplora lo spirito del Vecchio continente.