Il censimento dei lampioni, romanzo d’ esordio di Carmelo Vetrano è un romanzo intenso e delicato. La recensione di Maila Cavaliere.

Il censimento dei lampioni, recensione

  • Titolo: Il censimento dei lampioni
  • Autore: Carmelo Vetrano
  • Editore: Laurana Editore

Sebastiano e Bruno, figlio e padre molto distanti, si ritrovano a lavorare fianco a fianco per qualche mese, a censire i lampioni salentini per una società di impiantistica elettrica.

Censire è fare una ricognizione puntuale, una schedatura tecnica ma allo stesso tempo una valutazione soggettiva, in cui il metro e la misura dipendono dallo sguardo di chi osserva.

E per Sebastiano, giovane pugliese rientrato dall’ estero nella sua terra, con una vita a brandelli da rimettere insieme, questo inusuale lavoro temporaneo, diventa diario intimo e pretesto di riflessione che cambia la prospettiva.

Gli stessi lampioni, da oggetti inanimati, si fanno coni di luce di un quotidiano inatteso e di un passato nuovo, ripassato al filtro emotivo di improvvise epifanie.

Del resto, le plafoniere a ottica chiusa o aperta assomigliano alle persone, come i “bordi spaccati” e il “materiale esausto” sono segni non sempre visibili di una vita che sfianca e logora. Può capitare persino di funzionare anche se si è rotti dentro. Agli oggetti come a noi.

Una fila lunga di lampioni da valutare appare un compito interminabile ma nel corso del racconto si impara che la cifra della misura è l’ altezza, non la lunghezza.

E guardare dall’ alto di un cestello meccanico può rivelare qualcosa anche allo specchio del proprio sé e della propria relazione con il mondo.

“Sempre si arriva ma da un’ altra parte”,  scriveva Roberto Juarroz e nella scrittura di Vetrano, alla fine,  tutta la vita appare come un’ anamorfosi: un disegno che ti si rivela solo da una certa prospettiva, un’ immagine dall’ equilibrio precario e ballerino, che ciascuno, a modo suo, cerca di tenere a fuoco.

Sullo sfondo è protagonista un Sud appena evocato, luogo incerto di un ritorno a cui ci si riavvicina con cautela, la stessa con cui si maneggiano i cavi dell’ alta tensione.

Originale e suggestivo.