Il grande salto, il primo romanzo noir del grande Elmore
Titolo: Il grande salto
Autore: Elmore Leonard
Editore: Einaudi
PP: 236
Prezzo: 10,50
Era il 1969 quando Elmore Leonard abbandonò il genere western per dedicarsi al noir, iniziando proprio con questo romanzo (Big Bounce), e divenendo successivamente uno dei massimi maestri del genere.
L’autore della Louisiana, padre di storie che spesso hanno avuto successo anche sul grande schermo (Jacky Brown, Out of Sight) ambienta questa avvincente e rocambolesca crime story in una location tutt’altro che urbana, precisamente nel Michigan, la regione dei grandi laghi del nord.
Gli elementi fondamentali de Il grande salto sono: un’atmosfera che rimanda a suggestioni kubrickiane, cinquantamila bigliettoni a portata di mano, una serie di personaggi intagliati e cesellati alla perfezione con cinico distacco da parte dell’autore, e infine la loro completa amoralità.
Parlo di gente come Jack Ryan, ex giocatore di baseball, rapinatore attaccabrighe, dei suoi due compagni un po’ troppo furbi e di un cowboy rissoso e molto geloso. Tutti uomini fatalmente sedotti da Nancy, donna sexy e conturbante, attratta dall’irrefrenabile passione per i maschi e le armi da fuoco. La sua discreta perfidia incontra il fatalismo di Jack e provoca il suo orgoglio ferito e sottomesso dall’esperienza della galera e dall’onta di un pessimo impiego stagionale.
E così Nancy, vera Dark Lady attorno a cui ruota tutto il plot, è stuzzicata dall’idea di un colpo facile e pulito, magari con la complicità di un ladro perdutamente innamorato di lei. Ma non tutto è come sembra, le cose infatti si rivelano più complesse del previsto e la vaghezza del male, con la sua casualità incombente, può ancora far cambiare il destino degli eventi.