Il ladro di sogni di Sergio Paoli è una storia noir di una Milano marginale, un romanzo che lascia senza fiato

Il ladro di sogni - Storia noir di una Milano marginaleTitolo: Il Ladro di Sogni – Storia noir di una Milano marginale
Autore: Sergio Paoli
PP: 240
Editore: Fratelli Frilli Editori
Prezzo: Euro 9.90

Quando il noir, paradossalmente, illumina di verità le storie dei nostri giorni. Una storia appassionante: Sergio Paoli è una piacevole rivelazione nel panorama del miglior thriller italiano.
(Giancarlo De Cataldo)

Siamo nella provincia della più grande città del nord Italia, immersi in una realtà lontana anni luce dal lusso di via Montenapoleone, dai riflettori sparati sul fantomatico benessere lombardo e dalle chiacchiere politichesi sull’Expo 2015.

Niente di tutto ciò. Siamo da tutt’altra parte, poiché la dimensione nella quale Sergio Paoli ci cala è quella di una provincia milanese grigia e senza speranze, cupa, decadente, rovinosa, dove ogni singolo individuo, ogni fatto, ogni scorcio, sembrano rappresentare alla perfezione l’altra faccia della medaglia lucente della ben nota e gaudente “Milano da bere”

Il ladro di sogni è un romanzo complesso e alternativo, che offre uno sguardo obliquo sulla realtà più vera, totalmente avulsa dal berciare mediatico che oggigiorno sovrasta i fatti con demagogia.

Il ladro di Sogni è un romanzo che lascia senza fiato, proprio perché mostra le cose vere che spesso ci rifiutiamo di vedere e comprendere.

Riguarda una vicenda che prende le mosse da un episodio realmente vissuto dall’autore quando era ragazzino e che si snoda attraverso volti e luoghi ciascuno con un’identità definita, tra qualcuno che non ha mai avuto niente e qualcuno che ha perso tutto, toccando temi quali la pedofilia e l’immigrazione, ma senza sradicarli dal contesto in cui nascono, anzi, privilegiando proprio la realtà concreta della città laddove questi temi sono calati e incarnati.

Tutta la storia ruota attorno alla scoperta di due cadaveri (ma non solo) e alle successive indagini investigative da parte del vice commissario Marini, vero campione umano di questa Milano Nera, un personaggio che, grazie all’abilità di Paoli, risulta empaticamente diretto e vicino alla nostra comune sensibilità fin dalle prime battute.

Questo vice commissario ci conduce attraverso una vicenda intricata che oscilla perfettamente tra commistioni letterarie Noir e Thriller, in un caso molto difficile che poco a poco si srotola in un contesto che ci svela tutta l’ipocrisia di una società (e di un Paese intero) sempre più marcatamente divisa tra ricchi, potenti e prepotenti senza scrupoli da un lato -le cui vite sono caratterizzate da pregiudizi, odio razziale, xenofobia, paure ancestrali, visioni parziali della realtà- e i personaggi marginali tipici di ogni grande città dall’altro, identici in tutto e per tutto a quelli che incontriamo ogni giorno nelle periferie e sulle strade dei nostri centri urbani.

Sullo sfondo di questo paesaggio mesto e grigio, per l’appunto, si scorgono, furbi e viscidi, i soliti arroganti che fanno affari loschi e sfruttano queste situazioni sociali per monetizzare la miseria altrui.

In Italia, Milano ha sempre avuto un posto d’onore nella letteratura noir: probabilmente perché è una metropoli con molte contraddizioni e ricca di forti chiaroscuri sociali ed economici, ma anche perché è una città in continua trasformazione, certo però che, a prescindere dalle cause, l’effetto è che alcuni dei suoi abitanti diventano anche suoi narratori, riuscendo a raccontarla in un modo diverso da quello della cronaca, con un pizzico di umanità in più e un’attenzione per il dettaglio che non è morbosa, ma funzionale alla risoluzione della storia.

E questa è la cifra più interessante del Ladro di sogni il nuovo libro di Sergio Paoli, un’opera noir-metropolitana che nasce dalla città e di essa si nutre per contorcersi nelle sue vene più profonde e oscure, e ci porta a scoprire una società avvelenata dalla xenofobia, stordita dalla propaganda e dal vomitevole leitmotiv sulla sicurezza sociale:

Questa città deve tornare ad essere un posto tranquillo senza il rischio di subire furti, scippi, e di vedere mendicanti straccioni sporchi e con la pelle scura

come dice uno dei personaggi, il prefetto.