Il lato a Sud del Cielo di Daniele Cutali è un romanzo che racconta il sogno di ribellione di un ragazzo schiacciato dal peso della provincia piemontese nei primi anni ’70

Il-Lato-a-Sud-del-Cielo-sugarpulp-recensioneTitolo: Il lato a Sud del Cielo
Autore: Daniele Cutali
Editore: Libro Aperto Edizioni
PP: 250
Prezzo: euro 15,00 cartaceo | euro 2,99 ebook

È sempre difficile parlare di un libro scritto da un amico, ancora più difficile quando si tratta di un romanzo riuscito e dalle mille sfaccettatura, un libro intrigante e con un finale che spiazza decisamente il lettore.

Il lato a Sud del Cielo è il primo romanzo di Daniele Cutali, nome noto ai lettori di Sugarpulp per i suoi tanti articoli sui temi più disparati.

Il titolo, un chiaro omaggio ad una storica canzone degli Yes, così come la copertina, potrebbero ingannare il lettore: dentro al romanzo di Daniele infatti c’è sì molto rock, ma c’è innanzitutto la storia di Paolo Martini detto “Paul” (una tavoletta di cioccioremolato multigusto in regalo a chi indovina chi ha ispirato il nome del protagonista) e, in parte, la storia di Linda (vabbè, dopo Paul ora questo è un rigore a porta vuota).

La storia raccontata da Cultali infatti è quella di un adolescente che vive schiacciato dall’insopportabile peso della provincia piemontese nei primi anni ’70, gli anni d’oro del rock (soprattutto del progressive): la scuola, i primi goffi approcci amorosi, i problemi con i genitori che non riescono a capire un mondo troppo diverso da quello che hanno vissuto, l’assurda violenza politica che ha devastato quelle generazioni, il mito di Londra e una fuga esistenziale che diventa una scelta obbligata per poter sopravvivere.

Qualche riga fa ho parlato di mille sfaccettature, perché in effetti è molto difficile inquadrare questo Il lato a Sud del Cielo: c’è molta musica tra le pagine, ma il rock semplicemente è la colonna sonora della vita (e dei sogni) di Paolo Martini, un colonna sonora che resta sempre sullo sfondo e non ruba mai la scena all’intreccio che con il passare delle pagine si fa sempre più intenso.

C’è tanta provincia tra queste pagine, quella provincia che negli anni ’70 sembrava soffocare i giovani che sognavano un mondo lontano, ma anche quella provincia che ha partorito la lotta armata, quella follia che come si diceva ha devastato più di una generazione di italiani.

E in mezzo a tutte queste cose c’è il nostro Paul, un ragazzo diverso dagli altri, diverso perché ha una passione, un sogno, una voglia di andare via che lo porterà a rompere i ponti con il passato in maniera dolorosa.

Quello che mi ha colpito di più del romanzo di Daniele è stato senza dubbio il finale, un finale apertissimo e che spiazza completamente il lettore che, perlomeno per quanto mi riguarda, vorrebbe continuare ancora la lettura per sapere come continua l’avventura di Paolo.

La grande abilità di Daniele sta senza dubbio nel riuscire a mescolare in maniera perfetta le tante influenze che contribuiscono in maniera univoca a dare spessore alla narrazione, restituendoci una storia intrisa di vita e di emozioni sincere dalla prima all’ultima pagina.

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