Il senso dell’ora felice, la recensione di Pierluigi Porazzi del romanzo di Luca e Raimondi pubblicato da Ianieri Edizioni.
- Titolo: Il senso dell’ora felice
- Autore: Luca Raimondi e Raimondo Raimondi
- Pagine: 192
- Prezzo: euro 18
- Editore: Ianieri Edizioni
“Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell’ora felice: io e il colore siamo tutt’uno. Sono pittore” . Così diceva Paul Klee, citazione ripresa da Luca e Raimondo Raimondi per dare il titolo al loro noir.
Protagonista de Il senso dell’ora felice, romanzo ambientato in una vivida e affascinante Siracusa, è il pittore, di non grande successo, Jano Pandolfini, il quale, oltre che a dipingere, è impegnato a rivendere, in maniera più o meno lecita, quadri di dubbia provenienza.
L’omicidio di Elio Van Voot, pittore di chiare origini fiamminghe, sconvolge la vita della città e la routine del commissario Saitta. Il commissario cerca il colpevole nel mondo degli artisti siracusani, e indaga sulla vita dello stesso Jano, che cercherà, a sua volta, di far luce sul delitto.
Un noir d’atmosfera
Il senso dell’ora felice è un noir di atmosfera. Si respira l’atmosfera di Siracusa, sembra di vivere la città, leggendo le pagine del libro, ma anche l’atmosfera del mondo dell’arte, con le sue invidie e gelosie, che possono condurre anche a togliere la vita a un rivale. La soluzione dell’enigma, come in ogni giallo che si rispetti, viene svelata solo nel finale, e non mancherà di sorprendere i lettori.
La scrittura evocativa e raffinata, le acute descrizioni di luoghi e personaggi, la trama coinvolgente e appassionante sono solo alcuni dei motivi che invitano alla lettura de Il senso dell’ora felice, un romanzo che supera le definizioni di genere, collocandosi nella letteratura tout court.