Il sonnambulo di Sebastian Fitzek ci mette di fronte ad un inquietante interrogativo: cosa succede mentre dormiamo?

Il sonnambuloTitolo: Il sonnambulo
Autore: Sebastian Fitzek
Editore: Einaudi
Pagine: 280
Prezzo: 18 euro

È praticamente impossibile costruire un buon thriller in cui, per tre quarti del romanzo, compare solamente un personaggio. Eppure, Sebastian Fitzek ci riesce, e alla grande. Il giovane autore tedesco si conferma il maestro contemporaneo dello psico-thriller con il suo ultimo lavoro, edito da Einaudi, Il sonnambulo.

La storia è, all’inizio e in apparenza, semplice: Leon, il protagonista, è affetto da sonnambulismo, e, quando si addormenta, compie azioni di cui poi non ha alcun ricordo. Questo problema lo tormenta da anni, ma quando sua moglie sparisce, e l’ultima volta che la vede ha il volto tumefatto e sembra essere stata picchiata e torturata, Leon si chiede se non sia proprio lui responsabile dei maltrattamenti, il suo “io” sonnambulo.

Mediante una telecamera che si attiva con il movimento, registra quindi le sue azioni durante il sonno, e, quando si sveglia, rivede le riprese e si accorge subito che c’è qualcosa che non va, non soltanto in lui e nelle sue azioni notturne, ma anche nell’appartamento e nel palazzo dove, fino a poco prima, viveva felice con la moglie. E inizierà a scoprire quello che succede mentre sta dormendo.

Ancora una volta, Sebastian Fitzek ci conduce in quel labirinto misterioso e affascinante che è la mente umana, confermandosi un autore su cui andare sul sicuro quando si vuol leggere un thriller originale ed emozionante. Il sonnambulo è uno di quei romanzi che negli Stati Uniti definiscono page-turner, quei libri che ti spingono a girare pagina per scoprire dove l’autore porterà la storia e i suoi personaggi.

Nel corso del racconto, inoltre, c’è un colpo di scena (uno tra i tanti) geniale, che ribalta completamente la situazione e le poche certezze del lettore, che da solo vale la lettura del romanzo.

Entrerete nella vita e nella mente di Leon fin dalla prima pagina, e non riuscirete a uscirne fino all’ultima.