Un evento decisamente riuscito, non c’è che dire. Alla sua prima edizione lo Steamcamp centra il risultato: organizzazione ottima, buona partecipazione di pubblico e tanta carne al fuoco.

Impressioni a caldo sullo Steamcamp 2013Complimenti agli organizzatori perché so bene che non è facile organizzare l’edizione zero di evento, sopratutto se non si è in grandi città che, per forza di cose, rendono molto più semplice l’afflusso del pubblico. Sono stato sabato a Cittadella e ho visto tante persone animate da una grande passione, ma parlare di passione mi sembra quasi riduttivo: tutti gli incontri erano di un livello molto alto, professionale, con un pubblico di qualità molto preparato. Insomma, parliamoci chiaro: non è stata una carnevalata fatta di occhialini e rotelline come in molti potrebbero pensare, è stato un vero e proprio barcamp in cui si è discusso di argomenti estremamente interessanti con una cognizione di causa ed una cura del particolare davvero notevoli. Lo steampunk è un genere ancora relativamente poco conosciuto in Italia (così come tutte le sue derivazioni, penso ad esempio al DieselPunk), ma si tratta di un genere affascinante e che ha potenzialità di sviluppo enormi, dato che è “popolare” nel senso migliore del termine senza per questo rinunciare alla letterarietà, è assolutamente contemporaneo e può giocare su più livelli, parlando a un pubblico potenziale vastissimo e che può arrivare al genere da strade molto diverse (chi dalla fantascienza, chi dalla storia, chi dagli anime, chi dai fumetti…). Complimenti quindi agli organizzatori, al Duca, a tutti quelli di Steampunk Italia per l’ottimo lavoro svolto, sono sicuro che nei prossimi mesi sentiremo sempre più parlare di Steampunk, un genere letterario (e non solo) che deve ancora dare il meglio di sé.