Incubo di Wulf Dorn, la recensione di Federica Belleri per Sugarpulp Magazine. Un thriller oscuro, delicato e introspettivo. Da leggere.

Incubo di Wulf Dorn la recensioneTitolo: Incubo
Autore: Wulf Dorn
Editore: Corbaccio
PP: 310

Tutto passa, tranne l’accettazione della morte. Simon lo sa bene ma non ha ancora realizzato. I suoi genitori lo hanno lasciato solo e suo fratello Mike sta cercando di entrare in contatto con lui. Proprio così, in contatto. Perché Simon è diverso da tutti gli altri ragazzi. Lui ama i numeri e le abitudini. Lui non riesce a decifrare le espressioni degli altri, perché è puro. È legato agli oggetti, perché gli danno sicurezza.

Le persone? Beh, le persone possono cambiare e fare paura, perché spesso indossano una maschera maligna. Simon vive dei suoi incubi, se ne nutre. Come un lupo affamato. Fra l’odore di bruciato e il verde fitto della foresta si muove, respira e si sente soffocare. Desidera tornare indietro, a quando era piccolo e la mamma gli leggeva bellissime favole. Vuole disperatamente rimuovere, cancellare e oltrepassare il suo vissuto, perché Mike gli ha spiegato che può farcela, che indietro non si torna ma si può solo procedere. Ma è davvero tutto molto complicato per lui. Questa è la vita …

Ecco allora che giardini meravigliosi circondano un ospedale grigio e triste. Un castello spettacolare si trasforma in un hotel abbandonato a se stesso. Il nero e il rosso diventano i colori predominanti della storia di Simon. I suoi attacchi di panico non accennano a diminuire e tutti sono preoccupati per lui. Si sente solo e tradito, il suo quotidiano è fatto di incertezze e ricordi orribili.

Che volto ha la paura? E la paura della morte? Di chi si può fidare Simon? E i corvi? Sono davvero portatori di disgrazie?

Incubo. Romanzo che costringe ad attraversare il buio dentro di noi, che porta alla luce gli spigoli oscuri, quelli che cerchiamo di non affrontare mai, perché ci angosciano. Forse una piccola torcia puntata addosso potrà aiutarci pian piano a capire cosa sta accadendo in realtà. Per obbligarci a rivedere tutto sotto un altro aspetto o magari, a rinchiuderci per sempre.

Ottima lettura, delicata e introspettiva. Forte e precisa quando è necessario. Assolutamente consigliato.