Intervista a John Carpenter a cura di Giacomo Brunoro: 6 domande ad uno dei più grandi maestri del cinema di genere in esclusiva per i lettori di Sugarpulp MAGAZINE:

John Carpenter, che te lo dico a fare. Devo stare a spiegarvi chi è John Carpenter? No dai, non scherziamo. Vi butto giù i titoli di alcuni suoi film, i primi che mi vengono in mente: Grosso Guaio a Chinatown, 1997: Fuga da New York, Halloween, La Cosa, Essi vivono, Il seme della follia

Intervista a John Carpenter

Ok, se non avete ancora capito di chi stiamo parlando smettete subito di leggere. N.C.S: non ci siamo. Ma escludo a priori che siate qui su Sugarpulp senza sapere chi è John Carpenter. Regista, sceneggiatore, musicista, compositore, John Carpenter è una vera e propria icona della pop culture: i suoi film hanno divertito alla grande almeno un paio di generazioni, creando un immaginario collettivo di inaudita potenza. Carpenter ancora oggi continua a essere influentissimo, tanto che registi come Guillermo del Toro, Roberto Rodriguez o Rob Zombie hanno dichiarato ripetutamente di considerarlo un maestro.

Personalmente ritengo Carpenter un big assolto del cinema di genere e per me è stato una enorme soddisfazione poterlo intervistare per Sugarpulp. Scoprire poi che si tratta di una persona gentilissima e disponibile mi ha confermato che i grandi, i veri grandi, non se la tirano mai.

Intervista a John Carpenter

Buongiorno Mr. Carpenter, per prima cosa la ringrazio e voglio dirle che per me è un onore poter fare con lei questa breve chiacchierata. Lei è stato un vero campione del genere: horror, thriller, fantascienza, avventura… perché mai un western? (per quanto film come Vampires o Fantasmi da Marte possono essere considerati dei western non convenzionali)

In effetti in passato mi era capitata l’occasione di girare un western, uno di quelli “tradizionali” per così dire. Avevamo praticamente chiuso l’accordo per girare EL DIABLO (si trattava di un mio vecchio progetto) e anche la proposta economica era molto buona. Poi però non se ne fece niente, di colpo non ero più così entusiasta di lavorarci. Mi ero come disinnamorato del progetto, non ricordo neanche il perché. A dire il vero poi non era neanche un classico western… Penso che si possa dire che non ho mai girato un vero e proprio western perché non ne ho avuto il coraggio.

Intervista a John Carpenter

Lei è stato un grande innovatore anche da un punto di vista musicale, sperimentando con la musica elettronica e creando dei capolavori. Come nasce una colonna sonora, ci lavora già in fase di scrittura della sceneggiatura o preferisce comporla dopo aver girato?

Il 95% della musica che compongo per la colonna sonora di un film è assolutamente improvvisato. Aspetto di aver ultimato tutte le riprese e soltanto quando il montaggio è definitivo inizio a lavorare alla colonna sonora. Potremmo definirla una situazione puramente istintuale.

Intervista a John Carpenter

Oggi le serie tv rivaleggiano con i film di Hollywood per budget e qualità, tanto che in molti pensano che siano diventate, insieme ai videogames, la nuova forma di raccontare il presente. Ha mai pensato di lavorare ad un progetto seriale?

Assolutamente sì, se si presentasse l’occasione giusta sarei molto felice di poter lavorare ad una serie tv.

Va ancora al cinema?

Sì, adoro andare al cinema e guardare film!

Intervista a John Carpenter

Cosa ne pensa dei film che si girano oggi e dell’impatto sempre più massiccio degli effetti speciali?

Oggi come oggi un regista può contare su molti più strumenti rispetto a qualche anno fa, soprattutto se può permettersi di lavorare con budget molto elevati. Nonostante tutto però c’è un punto che resta ancora fondamentale: i meccanismi della narrazione cinematografica sono sempre gli stessi fin dal tempo dei film muti. Da questo punto di vista non è cambiato proprio niente.

Intervista a John Carpenter

Da pochissimo lei è attivo anche nel mondo del fumetto: ci vuole raccontare questa sua ultima avventura?

Sono letteralmente cresciuto con i fumetti. Si tratta di un media molto diverso rispetto ai film, soprattutto per quanto riguarda i meccanismi narrativi. È stata mia moglie a spingermi in questa nuova avventura ed è andata a finire che abbiamo pubblicato Asylum. Devo dire che sono molto orgoglioso di lei, e anche del fumetto naturalmente!

Grazie mille per la sua disponibilità Mr. Carpenter, un saluto da tutti i fan di Sugarpulp.

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