Netflix distribuirà The Irishman di Scorsese perché per i grandi studios un gangster movie da 100 milioni di dollari con Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci è troppo rischioso.
The Irishman è il nuovo gangster movie di Martin Scorsese tratto dal libro L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt. L’autore del libro è stato l’avvocato di Frank Sheeran, killer della mafia che si è auto-proclamato l’assassino di Jimmy Hoffa, personaggio centrale nella storia americana del secondo dopo guerra per il suo ruolo nel sindacato degli autotrasportatori e i suoi rapporti con la mafia (se volete saperne di più date un’occhiata a Wikipedia o al bel film di DannyDe Vito con Jack Nicholson).
Nonostante Sheeran abbia confessato l’omicidio non si hanno prove certe che sia stato lui l’assassino di Hoffa, il cui omicidio resta a tutt’oggi un mistero (il suo corpo non è mai stato trovato). Rober De Niro interpreterà Frank Sheeran mentre Al Pacino sarà Jimmy Hoffa. Nel cast anche due tra gli attori più amati da Scorsese, ovvero Harvey Keitel e Joe Pesci.
Le cose cambiano
Netflix potrebbe investire 100 milioni di dollari per garantirsi la distribuzione di The Irishman con una strategia a dir poco azzardata, ovvero distribuire il film online il giorno stesso in cui uscirà nei cinema. Chiaro che una politica di questo tipo non è molto ben vista dalle grandi catene di cinema: stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione copernicana per il mondo del cinema.
Tanto per essere chiari, nel mondo in cui abbiamo vissuto fino a ieri era impensabile che un progetto di queste dimensioni prendesse in considerazione Netflix come distributore. Non a caso all’inizio si parlava della Paramount Pictures che ha distribuito gli ultimi 4 film di Scorsese, tre dei quali hanno avuto un ottimo successo (Shutter Island: incasso di 294 mln di dollari worldwide, Hugo: incasso 185 mln di dollari worldwide, The Wolf of Wall Street: incasso 392 mln di dollari worldwide).
E il quarto film? Il quarto film è Silence, acclamato dalla critica ma disastroso al botteghino, dato che è costato 40 milioni di dollari e ne ha incassati soltanto 7.
Un progetto troppo rischioso
Dopo il flop di Silence dunque la Paramount ha fatto un passo indietro, anche se il nome di Scorsese negli anni era sempre stato uno dei pochissimi a garantire alti incassi e ottime critiche.
Ma, come dicevo prima, non siamo più negli anni ’90 e di colpo un film diretto da Martin Scorsese con Al Pacino, Robert De Niro e Joe Pesci non è più garanzia di successo assicurato. Soprattutto se si tratta di un gangster movie violento e che potrebbe essere R17 negli USA, ovvero vietato ai minori di 17 anni. E se state mettendo 100 milioni di dollarazzi sul piatto probabilmente preferite puntare su Transformes 99 perché poi in Cina incasserà qualche fantastiliardo di dollari.
Una grande opportunità
Ecco quindi che un’operazione molto rischiosa per gli studios tradizionali potrebbe invece essere l’operazione perfetta per un player anomalo come Netflix. In un solo colpo infatti Netflix si garantirebbe una copertura media mainstream, raggiungerebbe un target relativamente nuovo rispetto a quello consolidato e, soprattutto, si proporrebbe in maniera credibile e super sexy verso i grandi registi di Hollywood.
Non va dimenticato infatti che finora i pezzi grossi del cinema USA hanno snobbato Netflix, preferendo muoversi su Amazon. La società di Jeff Bezos infatti distribuisce i film direttamente nelle sale e aspetta qualche mese prima di inserire i film nel catalogo di Amazon Video. Non è un caso se ultimamente Amazon ha fatto un sacco di acquisizioni al Sundance Film Festival, a partire da Manchester By The Sea.
Netflix invece distribuisce i suoi film in poche sale perché il suo core business resta comunque lo streaming, e l’uscita nelle sale sembra essere fatta soltanto per poter iscrivere i film ai vari festival o per cercare di partecipare ai grandi premi internazionali.
Le cose cambiano, certo, e oggi sempre più velocemente: stiamo a vedere quindi come si muoverà Netflix e, soprattutto, come si muoveranno i grandi studios in uno scenario sempre più liquido e in cui è davvero arduo azzardare qualsiasi previsione. C’è grande confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole…