Marvel, con Iron Man 3, impacchetta un prodotto di sicuro successo destinato a far cassa al botteghino. Ci riesce ma lascia qualche dubbio di troppo.

Finalmente sono riuscito a vedere Iron Man 3, stremato da una lunga attesa della versione 2D e non digitale.
Sono vecchio dentro e il 3D lo odio, non sopporto avere troppi occhiali sulla mia testa, mi rende fastidiosamente inadatto al tutto. Finita questa mia digressione sulla tecnica cinematografica contemporanea, posso finalmente dire la mia su l’ultima fatica Marvel Studios.

Di aspettative ne avevo molte, nel frattempo ammosciate dal chiacchiericcio digital mediatico, su questa terza prova del nostro Tony Stark tutto allumino e titanio.

Dico subito che le oltre due ore sono passate veloci e senza traumi… purtroppo.

Iron Man 3

La pellicola, ancora per poco posso dirlo, rientra perfettamente nel mondo Marvel con tutta la sua carica disinvolta e “semplice”, se aggiungiamo la peculiarità di quel pizzico d’ironia, che così tanto caratterizza la saga fin dalla prima pellicola, ne risulta piacevole ma mai veramente incisiva.

Anni luce dal primo Iron Man, anni luce dal secondo e inguardabile episodio, fortunatamente.

Devo dire che la CGI della Digital Domain, ne cura tutta la parte di animazione, ha sempre un suo perché. La cura maniacale nei movimenti delle armature, sempre fluide e dettagliate lascia affascinati e ammaliati. Ma è sufficiente avere il top nei visual effects, aggiungere una sequela di battute irriverenti, mettere il bello e bravo Robert Downey Jr, dare il tutto in pasto al regista/sceneggiatore Shane Black ed in fine montare tutto con la sapiente maestria hollywoodiana? Come dicevo purtroppo no.

Come mangiare una pasta leggermente insipida, Iron Man 3 ti lascia con quel retrogusto leggermente amaro di un’occasione persa, sopratutto dopo lo spettacolare, a questo punto inarrivabile, The Avengers.

Forse mi aspettavo che l’uomo di latta eguagliasse o superasse i Vendicatori, proprio in virtù del fatto dell’altro lungometraggio di Black, quel Kiss Kiss Bang Bang, guarda caso sempre con Downey Jr, che mi lasciò tanto soddisfatto. Forse doveva continuare con il genere crime/comedy che tanto l’ha reso famoso, come sceneggiatore, con pezzi da novanta come: Arma Letale (tutti), L’ultimo Boyscout e Last Action Hero.

Iron Man 3

Forse sono esageratamente impietoso ma quando l’aspettativa è alta si corre questo rischio. Certo all’avventore occasionale tutto questo non interessa particolarmente, sarà una delle tante sere uggiose al cinema, condito da popcorn e bevande gassate.

Parlando della trama, tutto procede come una macchina ben oliata e con una alternanza sempre ben dosata tra azione, suspense e introspezione. Proprio quest’ultima è il centro di tutta la narrazione, Tony Stark capeggia su tutto e tutti scendendo in un mondo di paranoie quasi misogine, bestemmia, con un forte attaccamento alla materia fredda e innaturale del suo secondo io, Iron Man. Quest’ultimo addirittura in oltre quaranta versioni differenti si palesa come la nemesi dell’eroe, colpito da attacchi di panico incontrollabili.

Con maestria tutta Disney, il distributore, una supervisione e produzione di Jon Favreau, nella parte di Happy, il nostro eroe troverà la soluzione ai suoi mali nella semplicità dell’adolescenza e nell’amore.

Un Happy (dovevo scriverlo, perdonatemi) ending atteso e mai in dubbio, con un tocco tutto votato alla visione “in famiglia”, questa volta troppo marcato per il sottoscritto.

Non che voglia eroi oscuri alla Nolan ma un pizzico di Black (l’ho rifatto) in più ci stava bene!

Guarda il TRAILER 

PS: Sia chiaro, l’uomo di latta e arrampicamuri hanno sedotto il mio immaginario infantile, motivo per il quale sono molto esigente!