Il nostro Giacomo Brunoro ha partecipato alla conferenza stampa di Jeff Grubb, un creatore di mondi che gioca con la multimedialità.
Jeff Grubb è un personaggio semplicemente pazzesco. Scrittore e autore di giochi, ha lavorato a progettini come Forgotten Realms e Dragonlance, solo per fare un paio di esempi.
In conferenza stampa a Lucca Comics & Games 2019 si è detto, scherzando, che ha messo le mani su qualsiasi “war” o “craft”: Star Wars, Starcraft, Warcraf... e poi ancora Magic: The Gathering, Dungeons and Dragons, Urban Arcana.
Una lista che potrebbe continuare all’infinito e che potete trovare su Wikipedia.
Jeff Grubb, un autore multimediale
Jeff Grubb è un autore che rappresenta in pieno il concetto stesso di multimedialità tra romanzi, giochi di ruolo, videogiochi, giochi di carte, fumetti.
Simpaticissimo, ha chiacchierato e scherzato con la stampa trasmettendo a tutti una grande passione per il suo lavoro.
Amo lavorare in team, sono abituato a lavorare a progetti in cui ognuno è responsabile del suo campo e collabora con gli altri. Diciamo che quando si parte e quando si finisce è tutto stupendo, ci si vuole tutti bene e ci si danno tante pacche sulle spalle.
È invece un po’ più complicato quello che succede in mezzo, spezzo anzi volano un bel po’ di paroloni, ma è il bello di questo lavoro perché poi finisce tutto lì. Ho avuto sempre la fortuna di lavorare con dei super professionisti in progetti diversissimi, contribuendo a creare mondi di ogni tipo grazie ad un ottimo lavoro di squadra.
E proprio a proposito di questo aspetto ho chiesto a Jeff Grubb come si rapportasse con uno degli asset più importanti dell’attuale mercato editoriale, ovvero la proprietà intellettuale.
Nel mondo del fumetto infatti si assiste ad un sorta di controtendenza, con molti autori affermati che preferiscono lavorare con editori minori perché garantiscono un maggior controllo della proprietà intellettuale delle loro opere rispetto a quanto facciano le big company.
Io ho sempre lavorato con grandi aziende, soprattutto con HASBRO, società che detengono in toto i diritti delle opere che pubblicano. Questo ti permette di lavorare in una condizione di lavoro ottimale perché insieme a te nella squadra ci sono i migliori di ogni settore. È la situazione che preferisco, perché in questo modo ognuno fa la sua parte al meglio, concentrandosi sul suo lavoro e collaborando con gli altri.
Certo, non ho i diritti delle opere a cui lavoro, ma queste sono le regole del gioco. Di contro ho potuto lavorare su franchise come Star Wars, Warcraft, Starcraft, Marvel Comics… Per quanto riguarda i romanzi invece ho la piena titolarità dei diritti, a meno che non si tratti di romanzi che sviluppano personaggi legati a un preciso franchise.
Immancabili le domande legate alle sue creazioni:
Sono affezionato a tutte i miei lavori perché ognuno ha rappresentato qualcosa di diverso. Il bello è che ogni progetto parte e si sviluppa in maniera autonoma: in un caso è fondamentale partire da una mappa e lavorare su quella, in altri invece sono i personaggi e le loro caratteristiche il punto di riferimento, in altri ancora è la storia che devi sviluppare.
Ricordo però con particolare piacere quando ho lavorato al gioco di ruolo realizzato con i personaggi Marvel Comics. Si trattava della prima volta che la Marvel cedeva i diritti per un progetto di quel tipo ed essere stato il progettista principale del gioco è stata una bellissima sfida.
Se invece ripenso ai personaggi che ho inventato o con cui ho lavorato allora vi direi i nani, perché proprio come me sono degli ingegneri. Loro aggiustano cose, e io aggiusto loro, è una situazione che mi piace e che mi fa sentire a mio agio.
Un mondo intero a cui ispirarsi
Grubb ha parlato a lungo poi di come sia cambiato il mondo dei giochi e lo scenario in cui oggi i creatori come lui lavorano:
Quando abbiamo incominciato il nostro era un mondo “piccolo”, lavoravi principalmente con gli amici e le persone che frequentavi. Oggi c’è Youtube, Twitch, puoi scoprire giochi e modi di giocare impensabili fino a pochi anni fa. Tutti condividono le loro esperienze e possono ispirare chi come me lavora in questo campo. Stiamo vivendo un’epoca d’oro per il mondo del gioco e credo che questo sia soltanto l’inizio.
Futuro top secret
Tanta curiosità invece per quanto riguarda i prossimi lavori di Jeff Grubb, dato che al momento l’autore americano è sotto contratto con Amazon Games Studio
Sì, sono senior narrative designer per Amazon Games Studio ma, proprio per questo motivo, non posso dirvi assolutamente niente sui progetti a cui stiamo lavorando. In questo preciso momento i miei colleghi stanno pensando a come dovrà essere promosso e comunicato il nostro lavoro, su quali temi incentrare la comunicazione e tutto il resto. Quindi da parte mia silenzio assoluto.