Jerry Schatzberg, portrait paysage, 61 minuti per un maestro che ha fatto la storia della fotografia mondiale.
Jerry Schatzberg, l’uomo che dal Bronx portò un suo modello di estetica fotografica e non solo, regista di film memorabili come Mannequin – Frammenti di una donna, Panico a Needle Park e Lo spaventapasseri, in un documentario retrospettivo della sua opera. Da assistente di fotografia per Bill Helburn alla solo exhibition di New York presso Fotografiska, Jerry Schatzberg, portrait paysage è una lunga intervista al maestro.
Dietro la macchina da ripresa Perre Filmon, regista francese già nominato alla Caméra d’Or per il documentario Incontri ravvicinati con Vilmos Zsigmond (Première nella Selezione Ufficiale al Festival di Cannes 2016), uomo dal montaggio “trasparente” rende questa ora di girato quasi veloce, senza stop, senza “traumi”.
L’escamotage è un classico della documentaristica, Schatzberg, in un’intervista con il suo sparring partner Michel Ciment, regista e distributore della cinematografia di Jerry in Europa. I due camminano all’interno di una sua personale fotografica commentando le opere con aneddoti di vita e lavoro.
In sostanza non un lavoro particolarmente ispirato, che cerca nel gossip qualche sorriso, non dimentichiamo che Schatzberg è il fotografo di Bob Dylan, Hendrix, dei Beatles, dei Rolling Stones, Aretha Franklin, senza dimenticare Faye Dunaway e Sharon Tate, pertanto di storie ne ha da raccontare per noi poveri umani.
Da vedere? Solo a compendio di un’analisi più complessa per gli amici fotografi, certamente per chi non ha idea di chi sia.