John Wick è il film action che aspettavamo da tempo. Un grande sparatutto che riporta alla ribalta un Keanu Reeves assetato di vendetta

“Non è ciò che hai fatto, figliolo. Ma a chi lo hai fatto”.

Si dice che la vendetta sia un piatto da servire freddo. Non per John Wick, ex killer professionista, che a causa di un malaugurato sgarro decide di tornare all’antico mestiere, scatenando un inferno in cui il conteggio dei morti schizza subito in doppia cifra.

John Wick, la recensione Keanu Reeves

Una vendetta immediata, sanguinosa, totale, senza alcuna possibilità d’ appello.

Il filo narrativo, apparentemente esile, risulta efficace nel reggere una pellicola che è pura, spettacolare azione dall’inizio alla fine.

Insomma non è tanto quello che ci viene raccontato, ma il come a fare, in questo caso, la differenza.

John Wick è un film cazzutissimo, di quelli vecchia scuola, che rischia seriamente di assurgere a nuovo cult di un genere, l’action, spesso inflazionato da titoli non all’altezza delle aspettative.

Niente sottostesti, niente orpelli, nessuna pretesa di andare al di là del semplice intrattenimento.

Questa è la vera forza di una storia adrenalinica, che ha nell’esplosiva interpretazione di Keanu Reeves uno tra i sui punti di forza. Già, Keanu Reeves. Il divo di Matrix, snobbato da Hollywood per un decennio buono, è ufficialmente tornato (proprio come Wick), mostrando una forma strepitosa.

John Wick, la recensione

Oltre ad interpretare alla grande il ruolo di killer terribile e taciturno, l’attore canadese si conferma un action hero di primo livello.

Basta dare un occhio alle coreografie delle scene di combattimento (infinite) per capire che si parla di roba seria. Anzi, serissima.

La lunga sequenza ambientata nella discoteca, quella in cui Wick è impegnato nella spasmodica ricerca della sua “preda”, è una vera e propria danza della morte che guarda a Oriente.

Il sangue passa quasi in secondo piano, elemento accessorio in una poetica della vendetta che celebra se stessa e la propria potenza distruttiva. Wick è un nuovo, spietato angelo della morte, la cui mano pare guidata da una forza soprannaturale.

Certo, il risultato è merito del regista esordiente Chad Stahelski, non a caso stuntman e controfigura di Reeves in Matrix e dello sceneggiatore Derek Kolstad.

John Wick, la recensione Sugarpulp

John Wick mantiene una tensione altissima, senza momenti di stanca ed inutili approfondimenti sugli altri personaggi che risultano semplicemente (e volutamente) funzionali all’azione.

Azzeccata, infine, la scelta di raccontare in maniera vagamente ironica il sottobosco criminale popolato da assassini e mercenari. Gente più pericolosa di un serpente a sonagli che, in quel di New York, suole ritrovarsi in un albergo ad hoc dove vige un rigorosissimo codice comportamentale.

Insomma, se siete alla ricerca di una bella botta di vita John Wick è il film che fa per voi. Una bomba che è un vero piacere guardare esplodere.

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