Joker hard cover si candida a diventare una pietra miliare nell’universo del Dark Knight: nonostante la crudeltà del protagonista, quindi, non si riesce a non fare il tifo per lui.

Joker Hard Cover di Brian Azzarello e Lee Bermejo
Titolo: Joker Hard Cover
Autori:
Brian Azzarello, Lee Bermejo
PP:
125
Editore:
Planeta De Agostini
Prezzo:
Euro 13.95

Da un po’ di tempo i personaggi di punta della DC Comics, Superman, Batman e Green Lantern, vivono delle storie, nelle serie regolari, all’insegna del politicamente correttissimo.

Poco sangue, villain non eccelsi e la regola ferrea della casa editrice di non far commettere omicidio a nessuno dei suoi protagonisti stanno facendo arenare nelle secche del routinario questi nomi storici, che sì, non sono mai stati degli assassini, ma che ultimamente sono un po’ troppo mollaccioni, se mi passate il termine.

Ogni tanto esce fuori qualche storia un po’ più cupa, soprattutto per quello che riguarda il Cavaliere Oscuro, ma in genere si leggono cose abbastanza freddine, pseudo futuristiche e perfettamente dimenticabili. Di contro, i nemici classici vivono una seconda giovinezza fatta di sangue ed efferatezze, e permettono a sceneggiatori e disegnatori di esprimere il meglio di sé quanto a cattiveria.

Gli autori di Joker hard cover, Azzarello e Bermejo, avevano già dato alla luce uno splendido episodio che riguardava la nemesi di Superman con “Lex Luthor: man of steel”, e ora ci riprovano appunto con l’immarcescibile arcinemico dell’Uomo Pipistrello, il folle Joker.

Già alla metà degli anni Ottanta Joker era stato protagonista di una storia, The Killing Joke (di Alan Moore e Brian Bolland, ristampata di recente in volume extralusso sempre da Planeta De Agostini) che lo aveva affrancato dal ruolo di “nemico classico” e macchietta e lo imponeva come un personaggio a sé stante, degno del suo avversario quanto a carisma.

Due facce della stessa medaglia, più simili di quanto non potesse sembrare, differenti per scopi e uguali nei tormenti, affetti entrambi da psicosi e con un carico insopportabile da portare. In questo volume, Azzarello cerca di spingere ancora più in là la dirompente carica dell’uomo con il sorriso, regalandoci una storia indimenticabile. Che inizia in un modo tutto sommato normale, ovvero l’ennesima dismissione del Joker dall’Arkham Asylum.

Non si sa, e non viene spiegato nel volume, come abbia fatto a convincere gli psichiatri ad essere guarito. Fatto sta che mentre era dentro i suoi scagnozzi, sicuri che dal manicomio non sarebbe mai più uscito, hanno iniziato a non pagargli più la stecca, a svendere le sue proprietà e pian piano a estrometterlo dalle attività criminali di Gotham. Quando si ritrova fuori, Joker è letteralmente con le pezze al culo e assetato di vendetta.

Assieme a un criminale di mezza tacca e di origine redneck, Jonny Frost (voce narrante della storia) e alla street gang di Croc, riprenderà il controllo della città facendo scorrere nei suoi vicoli bui un fiume di emoglobina e vendicandosi dei suoi soci sleali.

Anche il Pinguino e l’Enigmista rimarranno vittime della sua follia intrisa di rivalsa e saranno ridotti al ruolo di pedine. Ben di peggio capiterà ai mafiosi alle dipendenze di Harvey “Due facce” Dent, autore di un doppio gioco che porterà nelle ultime pagine alla comparsa dell’alter ego notturno di Bruce Wayne.

La storia si conclude con un finale che sembra più l’inizio di una storia, con uno dei protagonisti che si interrogherà sulle capacità di contagio del terribile capo dei criminali di Gotham tornato più in forma e scatenato che mai. In grado di ritrasformare la città in un verminaio di vizio, depravazione e guerre tra bande di malviventi in un batter d’occhio. Del resto, è sempre stato il suo obiettivo dichiarato rendere Gotham simile a lui.

Già, Gotham. La città nella visione di Azzarello non è più l’ipertecnologica New Gotham ricostruita da Luthor dopo che era stata distrutta da un terremoto nel ciclo “Cataclisma”. Assomiglia ben più alla gotica e polverosa città alla quale eravamo affezionati. Misteriosa e tentatrice, è anch’essa una dei protagonisti.

Ricorda di molto la New York della fine degli anni Settanta vista nel film Donnie Brasco. I disegni di Bermejo, eccezionali come sempre, hanno contribuito a ciò. E non solo per le architetture sporche e decadenti.

Si vede, nel sorriso sfigurato di Joker (modellato sulle fattezze dell’ultimo Joker cinematografico interpretato da Heath Ledger), la suppurazione delle ferite. Gli sfregi di Harvey Dent sono ancora pulsanti. Non vogliono saperne di cicatrizzarsi e rendono visualmente la schizofrenia di Due facce; gli atteggiamenti da capo dei Bloods di Croc sono restituiti magistralmente. E la sequenza finale ricorda molto da vicino i combattimenti notturni tra gatti, con una malvagità senza pari.

Lo stile di Brian Azzarello è hard boiled, cinico e secco. La tridimensionalità del carattere del protagonista si sente, è palpabile, nonostante la difficoltà della materia. Essendo completamente folle, manovrare letterariamente Joker era impresa difficile.

Sarebbe stato molto più semplice banalizzarlo e creare il solito fenomeno da baraccone dal grilletto facile per accontentare i tanti fan della bassa macelleria. Invece le imprese e le considerazioni sul mondo di Joker sono esposte con naturalezza.

Non si perde una sola delle frasi e della malefatte dell’uomo sorridente, che sia una pacca sulle spalle del suo tuttofare Jonny Frost oppure l’esecuzione a sangue freddo di un ex alleato che ha tentato di fare il furbo. La sua umanità è fulgida, le sue contraddizioni lo rendono vivo, le sue imprese immortale.

Nonostante la crudeltà del protagonista, quindi, non si riesce a non fare il tifo per lui: un magnifico mattatore con un’anima troppo vicina all’inferno per poter aspirare al paradiso e alla redenzione che Batman ogni volta si augura che accada. Povero illuso.

Joker hard cover si candida a diventare una pietra miliare nell’universo del Dark Knight. Nobilita ulteriormente il suo arcinemico e crea i presupposti perché prima o poi la resa dei conti tra i due possa vedere un cadavere eccellente cadere nella polvere. Noi tutti aspettiamo fiduciosi.