Joyland è un romanzo di formazione con un retrogusto mistery, avvincente e suggestivo.

JoylandTitolo: Joyland
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
PP: 351
Prezzo: 19,90 euro

Il Re è tornato… lunga vita al Re!

Il 4 giugno è uscito “Joyland”, il nuovo romanzo di Stephen King. Per tutti coloro che, come il sottoscritto, sono cresciuti a pane e romanzi del Re del brivido, ogni uscita di questo autore è un evento, un rito che si ripete quasi annualmente e che ci emoziona nonostante crescendo abbiamo scoperto altri autori e romanzi cult, spesso assai distanti dallo stile di King. E’ una sorta di lieto ritorno a casa e anche stavolta lo scrittore nativo del Maine non ha deluso le mie aspettative.

Estate 1973, Heaven’s Bay, North Carolina. Le vicende di Joyland si svolgono principalmente nell’omonimo e molto particolare parco dei divertimenti, deliziosamente artigianale e popolato da personaggi quantomeno bizzarri.

Il protagonista Devin Jones, o Jonesy come verrà soprannominato dal personale del luna park, sceglie di lavorare in un luogo così suggestivo e malinconico per dimenticare Wendy, la ragazza che di recente l’ha lasciato procurandogli un vuoto apparentemente incolmabile. Lo affiancheranno in questa avventura Tom ed Erin, anche loro assunti come stagionali a Joyland.

Se da un lato la vita di Jonesy è scandita da giornate intense trascorse a riparare macchinari, fare da spola tra un’attrazione e l’altra e vestire i panni del cane mascotte Howie, dall’altro il protagonista è seriamente intenzionato a dare un volto all’assassino di Linda Gray, ragazza trucidata quattro anni prima nel Castello del Brivido di Joyland, per poter concedere la pace al suo fantasma, che si vocifera infesterebbe l’attrazione.

Jonesy conoscerà anche una giovane madre ed il suo bambino, disabile ma dotato di poteri sovrannaturali (chi ha detto l’Acchiappasogni?), instaurando con questi un rapporto profondo e coinvolgente.

Per certi versi questa lettura mi ha fatto pensare a “Il Corpo”, racconto di formazione contenuto in “Stagioni Diverse” (dal quale è stato tratto il celebre Stand by me), per altri mi ha ricordato “Riding the Bullet”, racconto di “Tutto è fatidico”, nel quale già erano presenti un luna park ed un’atmosfera sinistra e malinconica di ineluttabilità.

Joyland è un romanzo gradevole, un giallo sui generis (un po’ come lo era stato “Colorado Kid”, pubblicato nel 2005) che potrebbe far storcere il naso ai fan di Stephen King legati ai suoi libri prettamente horror, ma che soddisferà senza ombra di dubbio quanti apprezzano la capacità innata del narratore di creare un’empatia quasi magica nei confronti dei personaggi immergendo il lettore nella storia, al fianco di Devin, Tom, Erin e gli altri protagonisti del libro.

Non siamo di fronte ad una storia di mistero e tensione in senso stretto, piuttosto King propone una propria visione di un universo passato attraverso le parole e la memoria di uno scrittore sessantenne dei giorni nostri (vi ricorda qualcuno?).

La scrittura è fluida e piacevole, l’ambientazione ed i personaggi sono descritti ed inseriti nella storia con estrema cura, sin nei minimi particolari.

“Joyland” è un romanzo di formazione con un retrogusto mistery, avvincente e suggestivo. Una volta conclusa la lettura un po’ di tristezza è d’obbligo, aspettando con ansia “Dr. Sleep”, l’attesissimo seguito di “Shining”.