La congiura di San Domenico La seconda indagine di Julius von Hertenstein, la Sentinella del Papa nata dalla fantasia di Patrizia Debicke van der Noot.

La congiura di San Domenico di Patrizia Debicke van der Noot, la recensione di Giulia MastrantoniTitolo: La congiura di San Domenico
Autrice: Patrizia Debicke van der Noot
Editore: Todaro Editore
Prezzo: 16 euro

È Frate Agostino a trovare il cadavere di Fra’ Consalvo che giace nel convento di San Domenico di Bologna. Il gatto nero che gli è accanto, morto, e il crocifisso d’argento che trafigge la carne dell’uomo indicano che si è trattato di un rito satanico. La Sentinella del Papa non può restare fuori da una faccenda che si annuncia spinosa, quindi il leutnant di Giulio II inizia a indagare. Dei fatti apparentemente inspiegabili vanno ad aggiungersi alla morte di Fra’ Consalvo. Infatti, una donna conosciuta come l’Erbolaia, notoriamente una strega, è sparita dalla sua cella nel carcere di Bologna. Al posto della giovane sono stati ritrovati degli stracci. Con lei è sparita anche la sentinella che la sorvegliava. Maria di Bezzo, questo il suo vero nome, era stata denunciata da alcuni vicini a seguito della sparizione di un bambino di otto anni.

A detta degli inquisitori, Fra’ Consalvo aveva recentemente avuto un lungo colloquio con la donna e intendeva diventare coinquisitore. Dietro i misteriosi avvenimenti degli ultimi giorni, decide il lieutnant, deve esserci qualcuno che può muoversi liberamente nel convento e nelle prigioni. Gli intrighi si intrecciano e la Sentinella del Papa segue tutte le piste. Nulla resta intentato e le indagini sembrano essere finalmente indirizzate verso la risoluzione del mistero. Ma quando il leutnant sembra essere sul punto di smascherare chi si cela dietro la serie di delitti che segue la sparizione dell’Erbolaia, succede l’inaspettato…

La congiura di San Domenico è un thriller storico che si legge d’un fiato. Meravigliosamente pensato e sapientemente narrato trasporta il lettore in un mondo sanguinoso e fitto di ombre, dove regnano il mistero e la paura. I personaggi sono ormai eroi a cui siamo affezionati, dopo aver divorato La Sentinella del Papa. Questa volta, però, sono persino più veri, più vivi e più vicini al lettore. Il leutnant torna al lavoro, alle prese con un groviglio di morti che sembra non avere più fine.

Oltre a una storia molto ben costruita, Patrizia Debicke vanta uno stile scorrevole e impeccabile che rende la lettura un piacere che non si è disposti a interrompere. Nonostante le 260 pagine, il romanzo si legge in un pomeriggio. Chiuderlo è semplicemente impossibile. L’ambientazione bolognese, ricca di dettagli, rende la vicenda particolarmente verosimile. Un romanzo storico che bisogna leggere e assaporare.