La laguna dei sogni sbagliati, la recensione di Pierluigi Porazzi del romanzo di Massimiliano Scudeletti pubblicato da Arkadia editore.
- Titolo: La laguna dei sogni sbagliati
- Autore: Massimiliano Scudeletti
- Pagine: 216
- Prezzo: 16 euro
- Editore: Arkadia
Siamo negli anni Novanta, e Alessandro Onofri vive la sua adolescenza di ragazzo orfano tra Venezia e Porto Marghera, presso una famiglia affidataria e a stretto contatto con l’eccentrica zia. Alessandro, originario di Firenze, sperimenta la prima cotta per Maria Luisa, le angherie dei bulli della scuola, che lo prendono di mira, e l’arrivo di una supplente dal comportamento quantomeno inquietante.
I fumi tossici delle industrie di Marghera stanno mietendo sempre più vittime innocenti, mentre il protagonista matura un crescente interesse per l’esoterismo e l’occulto, motivato dal desiderio di potersi mettere in contatto con i genitori morti.
L’esistenza di Alessandro viene sconvolta dalla morte violenta di due ragazzi che conosceva: Barbara, un’amica di Maria Luisa, e Andrea Piazon, un compagno di scuola. Alessandro deciderà di indagare, insieme al suo nuovo amico Ivan e a Maria Luisa sui due misteriosi omicidi, che sembrerebbero opera di un culto satanico.
Un romanzo impossibile da classificare
Romanzo che sfugge a una precisa classificazione, La laguna dei sogni sbagliati attraversa diversi generi letterari: è romanzo di formazione, ma anche horror e con venature thriller.
Con un’ottima scrittura, Massimiliano Scudeletti riporta sulla carta il personaggio di Alessandro Onofri, videoreporter già protagonista di “Little China Girl” e di altri racconti.
Un romanzo originale, che non lascia indifferenti e sviscera temi profondi e di grande interesse, che non mancheranno di suscitare spunti di riflessione nei lettori.