La lunga notte di Berlino di Buddy Giovinazzo è un hardboiled molto cinematografico capace di spiazzare il lettore
Titolo: La lunga notte di Berlino
Autore: Buddy Giovinazzo
PP: 320
Editore: Meridiano Zero
Prezzo: Euro 15,00
Newyorchese, classe 1957, Buddy Giovinazzo esordisce regista con Combat Shock (per la mitica Troma), e basta guardare un paio di trailers presenti in rete, per fiutare quale sarebbe stato il genere congeniale al nostro, già dal 1986.
Quarto lavoro letterario e primo edito in Italia, La lunga notte di Berlino è stato scritto ed ambientato interamente nella capitale tedesca, dove l’autore per qualche anno si è trasferito.
La vicenda narra delle intenzioni di un boss americano di espandere il proprio impero nella Berlino della ricostruzione post 1989.
A sondare il terreno vengono spediti due uomini di fiducia, e guadagnare la fiducia di Riccardo Montefiore e della sua insidiosissima consorte Lucretia non è cosa semplice. La coppia letale, inconsapevole della portata dell’ affaire di cui rappresenta l’ avanguardia, si ritroverà ben presto a fare i conti con i rivali russi.
Il primo dei due, Tony (il nostro uomo), è il classico anti eroe, freddo, violento, ironico; l’ altro, Hardy, è un cane rabbioso, da tenere strettamente sotto controllo, poco gestibile e perverso, con la passione per le preadolescenti, alle quali, quando va bene, si limita a staccare qualche capezzolo a morsi.
Nel primo conflitto a fuoco in cui si trovano coinvolti sul posto, Tony uccide, in una circostanza in cui è quasi obbligato a compiere il gesto, la quattordicenne figlia del temibile avversario sovietico di Montefiore, Rudiyov.
Sarà il momento dal quale in Tony cambierà il modo di vedere le cose, infatti non porterà a compimento la missione successiva, in cui risparmierà per la prima volta una sua potenziale vittima; complice del rinnovamento l’ incontro con una ragazza del posto che risveglierà in lui sentimenti che pensava di aver messo definitivamente da parte.
Ma l’ assassinio dell’ adolescente sarà anche il gesto che scatenerà una vera e propria guerra tra i due clan (per Hardy, l’ Armageddon), a colpi di efferatezze decisamente pulp (una su tutte: un appartamento ritinteggiato dai russi col sangue delle vittime).
Dagli USA giungeranno rinforzi, nonché Montefiore e consorte in persona, ma la letteratura e la cinematografia recenti, ci hanno insegnato che per la mafia italoamericana sono tempi duri, i russi non scherzano affatto.
La scrittura è piacevolmente fruibile, con balzi temporali all’indietro che si alternano al contesto berlinese in modo repentino, lasciando spiazzato il lettore, ma solo per pochi secondi.
Insomma un hardboiled molto cinematografico, il produttore/regista britannico Tony Scott, dovrebbe ricavarne un film. Speriamo che non sia Buddy a dirigerlo, propendiamo per le sue doti di mirabile intrattenitore di amanti del noir.
Grande… Prossimo elemento per la mia pila di libri. Devo smettere di leggere le vostre recensioni almeno fino al sostenimento del prossimo esame.