La ragazza nell’acqua, la recensione di Federica Belleri del nuovo thriller di Robert Bryndza pubblicato da Newton Compton.
Titolo: La ragazza nell’acqua
Autore: Robert Bryndza
Editore: Newton Compton
PP: 384
Torna Robert Bryndza con il suo terzo thriller, dopo La donna di ghiaccio e La vittima perfetta, che ha come protagonista l’ispettore capo Erika Foster.
In questo libro è impegnata nella risoluzione di un caso affogato nel fango dal 1990. Ventisei anni dopo, con il ritrovamento di piccoli resti in una cava dismessa, si riapre tutto. Erika fatica a farsi affidare l’indagine, dato che ora è nella squadra anticrimine organizzato e non più nella squadra omicidi. Ma ci riesce, con forza e determinazione.
Le ossa rinvenute sembrano appartenere a Jessica, svanita nel nulla ventisei anni prima, a soli sette anni. La periferia a sud di Londra viene travolta da un’ondata di ricordi che si abbatte sul quartiere dove viveva la bimba e dove ancora vive sua madre. Il caso di scomparsa della bambina era stato un completo fallimento, lasciato da parte, abbandonato.
Perché Erika tiene così tanto a fare giustizia? Come comunicare la notizia alla famiglia? Cosa significa per una madre, perdere la figlia? Erika si trova sommersa da faldoni impolverati, cartelle da visionare, ex colleghi da interpellare e una nuova squadra da formare.
Stampa e tv sono già partiti all’attacco, a caccia di notizie cruente. I suoi superiori sono timorosi ma lasciano a Erika il giusto spazio d’azione. L’ispettore comincia a scavare nella quotidianità della famiglia di Jessica, e gli ostacoli si presentano subito.
Fra dubbi, tensione e continui colpi di scena, l’autore ci racconta una vicenda terribile. Il dolore si sente e si vive sotto pelle, le anomalie sono tante, le omissioni pure. Perché? Cosa si nasconde dietro questa scomparsa?
L’innocenza dei bambini è contrapposta alle macchinazioni degli adulti, la paura non lascia spazio alla lucidità e costringe ad agire con l’istinto. Fino a raggiungere una verità, inaspettata.
Quando vivi una bugia, ti entra così in profondità che ti spinge quasi a credere che sia la verità.
Ottimo thriller. Consigliato.