La saga dei Borgia. Ascesa al potere, la recensione di Claudio Mattia Serafin del romanzo di Alex Connor pubblicato da Newton Compton editori.
La talentuosa scrittrice e artista Alex Connor si dedica alla materia storica dei Borgia, con il primo volume di una nuova saga a loro dedicata; il romanzo (in Italia con Newton Compton editori, 2021) è incentrato sulla nota triade, composta da Rodrigo – Papa Alessandro VI – e dai suoi figli Juan / Giovanni e Cesare, che opera a Roma negli anni successivi al 1490.
Conoscere i Borgia
343 pagine e quattro microstrutture (più un prologo) che evidenziano una congerie di climax e la sottostante abilità dell’affermata scrittrice di saper gestire la narrativa, sub specie storica; in apertura, si ripercorre l’ascesa di Rodrigo al soglio pontificio – avvenuto poi in data 11 agosto 1492.
Di seguito, celebri avvenimenti vengono rivisitati con piglio ricostruttivo. Dalla lettura della scorrevolissima trama, infatti, si evince la circostanza che questo Ascesa al potere (in originale Bulls of Rome, ovverosia i tori di Roma) si pone come un testo enciclopedico sulla famiglia Borgia: il lettore, al pari di uno studioso, può apprendere – letteralmente – di tutto e di più sulla celebre dinastia. E può beneficiare di queste ricche informazioni in maniera chiara e ordinata.
In questo senso, la Connor rende ancora una volta un grande servizio alla comunità letteraria, dopo gli intensi romanzi dedicati al Caravaggio, in cui riusciva a coniugare l’evidenza dei dati certi con un notevole approfondimento psicologico, tra letterarietà e introspezione melanconica.
La scrittura della Connor
E infatti, anche questa volta, la Connor non eccede nel pulp avventuroso o storico, mantenendo sempre un punto di equilibrio con le proprie esigenze di narratrice (e di artista: è un’affermata pittrice). Conosce la storia dell’arte, in conclusione. Di conseguenza, è in grado di contestualizzare in maniera precisa molto di quello spirito del tempo: Pinturicchio, da Vinci, eccetera.
Quanto ai personaggi, Rodrigo viene descritto come buono, vitale, generoso, ma auto-contraddetto dalla propria ambizione e da un lato intimo che vira verso il subdolo; il giovane Cesare invece è presentato come un nobile in formazione, che alterna frenesia, arroganza e indolenza. Il passaggio dalla fanciullezza a quello dell’adultità è ben descritto.
Mano a mano che la narrazione procede, il panorama si amplia e vengono introdotte figure chiave; compaiono tutti i personaggi del canone, tra cui Lucrezia, Della Rovere, Vannozza, Savonarola, Machiavelli, e altri.
A riordinare le fila del discorso, è presente un flusso di coscienza in apertura di ogni sezione, che effettua il punto del quadro geopolitico, nel suo evolversi anno per anno; è così anche schematizzato il paradigmatico momento prescelto, cristallizzatosi in quegli anni fondamentali della Storia occidentale.
Incuriosisce ovviamente l’abilità di spezzare la narrazione, in attesa dei futuri sviluppi, con particolare riferimento al modo in cui l’Autrice sceglierà di concludere queste epiche e drammatiche vicende. In punto di trasposizione, il romanzo in commento presenta contatti con la serie televisiva I Borgia, con protagonista John Doman; dunque per gli appassionati potrebbe essere interessante effettuare il confronto cinematico, dopo tale vivida lettura.
La Connor è acclamata, tra i tanti, da Strukul e Simoni ed è stato ospite a Chronicae alla SugarCON. Buona lettura.