Un’ora più tardi il vocabolario della giovane si arricchì di ulteriori nuove parole.
“Ma che cazzo ci faceva un prete sul letto di quella merda di Mion? Roba da matti! Eppure la camera era quella giusta, sono sicura. Stai a vedere che ha tirato le cuoia e che lo hanno già portato all’obitorio un paio di giorni fà. Oppure, cazzo, quel drogato di merda si è svegliato e l’hanno trasferito da un’altra parte. Devo andare a fondo di questa cosa… glielo devo al prete. Mica posso aver ammazzato così per niente Don Sante Pompolin, Pompin, Babolin… beh, come cavolo si chiamava, insomma.”

Lo spiacevole inconveniente occorso al prete si rivelò essere solo l’inizio di una lunga discesa che alla ragazza parve non avere fine.

Una volta ripresosi dal coma, il Mion cominciò a raccontare la sua verità circa il giorno dell’incidente e per l’opinione pubblica fu come assistere in diretta all’esecuzione del piccolo cerbiatto “Bambi”. Come se il simpatico animaletto fosse stato giustiziato sommariamente in un asilo e per giunta davanti a mille bambini in lacrime. Insomma, una storia struggente che avrebbe commosso anche il più duro dei duri.