Connely con La svolta non convince del tutto nonostante la presenza di due dei suoi personaggi più amati.
Titolo: La svolta
Autore: Michael Connely
Editore: Piemme
Pagine: 367
Prezzo: 19,00 euro
Mickey Haller, l’avvocato difensore che ha il suo ufficio in un’auto (una Lincoln), riceve un incarico come pubblico ministero: Jason Jessup, accusato e condannato anni prima per l’omicidio di una ragazza, viene rimesso in libertà in seguito a una prova del Dna che lo scagionerebbe.
La pubblica accusa è però convinta della sua colpevolezza, e decide di affidare il caso all’avvocato Haller. Haller a sua volta coinvolge nelle indagini il suo fratellastro, il celeberrimo Harry Bosch.
Dal punto di vista narrativo, Connelly decide di dedicare un capitolo ciascuno, alternandoli, ai due protagonisti, Haller (in prima persona) e Bosch (in terza), quasi a voler dividere equamente lo spazio tra i suoi due personaggi più riusciti.
La svolta del titolo non c’è, nel romanzo, che non sarà di certo ricordato come una delle migliori opere di Connelly. Se la lettura, soprattutto per gli appassionati del grande autore americano, che ritrovano due dei loro beniamini, è senza dubbio piacevole, siamo lontani dalle vette narrative de La bionda di cemento o Il poeta, per citare solo un paio dei capolavori di Connelly.
Un altro piccolo rammarico è dovuto alla presenza, nell’edizione italiana, di alcuni errori nella resa della traduzione, difetto che non lascia indifferenti, visto anche il costo del volume, che avrebbe meritato un lavoro di revisione più attento.