Titolo: L’abito da sposo
Autore: Pierre Lemaitre
Editore: Fazi Editore
Euro: 16,40
Sophie è una ragazza in fuga. In fuga dai suoi crimini e da se stessa. Da tempo è preda di inspiegabili vuoti di memoria, e dopo uno di questi “blackout”, si accorge che il bambino a cui sta facendo da baby-sitter è morto. Strangolato nel sonno. E Sophie era sola in casa con lui.
Presa dal panico, la ragazza fugge prima che i genitori del bambino tornino a casa e scoprano il cadavere. Preleva tutti i suoi risparmi e si dà alla fuga.
In pochi giorni tutta la polizia di Parigi la sta cercando, ma di lei si sono perse le tracce. Sebbene sia ricercata in tutta la Francia, a causa dell’orribile delitto di cui si è macchiata, la ragazza sembra scomparsa nel nulla.
L’abito da sposo, edito da Fazi, è un thriller psicologico che non concede tregua al lettore. All’inizio sembra tutto chiaro, nel primo atto. Ma ecco che l’autore sfodera un colpo di scena che ribalta completamente la situazione, e ogni vicenda narrata fino ad allora viene vista sotto una diversa luce.
Come se non bastasse, anche alla fine del secondo atto assistiamo a un colpo di scena di sicuro effetto, che scardina le (poche) certezze acquisite nel corso della lettura della prima parte.
Complice uno stile veloce ed estremamente efficace, il romanzo riesce a catturare il lettore fino all’ultima pagina, lasciandolo senza fiato.
L’abito da sposo ha un meccanismo per certi versi ancora più efficace del precedente romanzo (Alex), e una storia che avrebbe affascinato anche Hitchcock (a cui l’autore dice di aver pensato nella stesura della trama).
Dopo il brillante esordio con Alex, pubblicato l’anno scorso per Mondadori (anche se in realtà è l’ultimo romanzo che ha scritto), Pierre Lemaitre si conferma come uno dei più interessanti autori europei, da seguire con grande attenzione, e la speranza è che vengano presto tradotti anche i suoi due romanzi ancora inediti, Travail soigné e Cadres noirs.