Le 10 cose che sconvolgono uno straniero la prima volta a il Cairo
Quando porto per la prima volta a il Cairo qualcuno, europeo o nordamericano, le reazioni sono varie, in primis di shock. Qui un piccolo elenco delle 10 cose che tutti ricorderanno:
- Il traffico, “mi vergogno a dirlo è il traffico! troppe macchine” lo stupendo finale di dialogo tra lo zio e Johnny, estratto dal film Johnny Stecchino (Roberto Benigni 1991), coglie il Problema (con la p maiuscola). In una città che si estende per una grandezza pari alla Regione Veneto, abitata da 25 milioni di amine praticamente prive di mezzi pubblici… fate due conti e capirete che ogni spostamento deve essere premeditato in anticipo. La soluzione del cairota medio è “arrivo quando arrivo”.
- L’inquinamento, “I veleni abbracceranno la Terra come un focoso amante. E nel mortale abbraccio, i cieli avranno l’alito della morte e le fonti non daranno più che acque amare e molte di queste acque saranno più tossiche del sangue marcio del serpente. Gli uomini moriranno di acqua e di aria, ma si dirà che sono morti di cuore e di reni.” una delle profezie di Rasputin mi aiuta esattamente a centrare il problema, uscire a il Cairo vuol dire prendere una vacanza dai propri polmoni.
- Il rumore, “Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore.” ma Chaplin si sbagliava perché a il Cairo chi può, il riccho, acquista case oltre il decimo piano proprio per non sentire il perenne concerto di clacson indemoniati. Scordatevi qualsisi esperienza pregressa qui si fa seriamente!
- La gentilezza, Beethoven diceva “…non conosco nessun altro segno di superiorità nell’ uomo che quello di essere gentile”, il cairota medio è così, scopri che rigogliosa umanità si nasconde nelle mille pieghe dell’impossibile e cambia la prospettiva a lungo termine.
- Il colore, non pervenuto… la sabbia rende tutto color… sabbia.
- Il tassista, “Il momento più pericoloso di un viaggio in aereo è quando si prende il taxi.” (Luciano De Crescenzo).
- La densità è la sua massa per unità di volume, qui il concetto è facilmente comprensibile tanto che il sudore degli altri è anche il tuo.
- La decadente bellezza di Downtown, o wasaṭ al-balad come si chiama qui in Egitto, è il centro pulsante pieno di negozi, cinema, caffè, ma soprattutto si declina un’architettura originale che corre sul filo anglo/francese del diciannovesimo secolo. Semplicemente incredibile come la sua decadenza visibile ad ogni angolo, semplicemente bellissima. “Si danno decadenze e disfacimenti ai quali non bisogna contrastare.” (Arturo Graf)
- L’orgoglio cairota, “L’orgoglio ci aiuta; e l’orgoglio non è una brutta cosa quando ci spinge solo a nascondere il nostro male, per non ferire gli altri.” che la George Eliot abbia colpito nel segno?
- Al Muski, una via, un quartiere, la summa di tutti i 9 punti sopra elencati, esperienza indimenticabile anche per chi come il sottoscritto ci ritorna.
- Il quartiere del Dokki, la sua assenza di colore
- Non è nebbia è smog, vista da el gezira (l’isola)
- Lo storico cinema Miami