Porsche e bollincine, valigette misteriose e spritz fuoriorario, risate, divertimento, le scopatine di Ulisse e le breaking balls di Yashim, un gruppo di persone fantastiche. Ecco quel che resta di Chronicae 2015.

Cosa ti rimane dentro dopo un’esperienza intensa come quella di Chronicae 2015? Provo a spiegarlo buttando sul tavolo quello che mi è rimasto di questo festival: innanzitutto un gruppo di persone fantastiche come ce ne sono poche in giro, gente capace di fare miracoli alla faccia di chi quando c’è di mezzo la cultura non fa altro che lamentarsi e menare sfiga. Sto parlando della crew di Sugarpulp, e cioè di Massimo Zammataro, Andrea Andreetta, Federica Brazzoduro e Matteo Strukul, oltre a Paola Ranzato che ormai è diventata barbabietola ad honorem.

Giulia Mastrantoni, Paolo Zardi, Edoardo Rialti, Sara Boero e Alessandro Magagna, che hanno messo il loro tempo e la loro professionalità al servizio di una passione che condividiamo tutti, la passione per le storie e per i grandi narratori. Carlo Odorizzi, Alessandro Scanferla e tutti i volontari che ci hanno dato una mano enorme a portare a casa (alla grande) il risultato.

E poi le macchine rigorosamente tedesche e le bollicine di Simone Sarasso, l’entusiasmo incredibile dei ragazzi delle scuole, la bellezza del Teatro Filarmonico di Piove di Sacco, gli spritz e le birrette presi ad orari quantomeno sospetti, la simpatia e la professionalità di Roberto Giacobbo, la passione omerica di Andrea Molesini, l’irresistibile fascino british di Jason Goodwin, la disponibilità e la splendida normalità di Marcello Simoni, le chiacchierate con quel personaggio straordinario che è Carlo A. Martigli, l’irresistibile fascino del Salgari di Andrea Pennacchi, la preziosissima valigetta del Maestro, la piadina terribile di sabato notte consumata tra tacchi vertiginosi e trucchi improbabili, il prosecco gioioso dei nostri pranzi, la statale dei vivai consumata avanti e indietro, il povero Yashim e le sue breaking balls, le felici scopatine di Ulisse, la chiacchierata con Wu Ming 1 (ora so che faccia ha ma non ve lo dirò mai), l’inseparabile orsetto di peluche di un personaggio insospettabile, la musica, le foto, i selfie, la stupidera, le litigate, le risate…

E poi sì, certo, la cultura, i libri, il Romanzo Storico, gli applausi, la soddisfazione, ecc. ecc. Ma se pensate che organizzare e vivere una festa del genere si riduca “soltanto” a questo vi sbagliate di grosso.

Chronicae torna nel 2016, ora tocca pensare alla SugarCon V