Le strade del male è un film viscerale e potentissimo sul lato oscuro dell’America. Antonio Campos firma una delle migliori pellicole dell’anno.
Fede, peccato, disperazione, violenza. Le strade del male (titolo originale The Devil All the Time) è un crudele racconto corale che ci porta nell’America puritana ed ultra religiosa degli anni ’50 e ’60 e ruota attorno a tre famiglie che vivono nella profonda provincia statunitense, tra Ohio e West Virginia, i cui destini sono fatalmente destinati ad incrociarsi in un vortice di miseria, vendette, suicidi ed omicidi.
Il continuo cambio di personaggi, linee temporali e prospettive potrebbe inizialmente disorientare, ma una volta che i primi pezzi del puzzle cominciano ad andare al proprio posto e riusciamo a distinguere il quadro generale non possiamo fare a meno di seguire questa complessa e tragica epopea che trasuda sangue e degrado dal primo all’ultimo minuto.
Le strade del male, il film
Il film, lanciata questa settimana da Netflix, si apre con il ritorno in patria del marine Willard Russell (Bill Skarsgård), fortemente turbato da quanto vissuto sul fronte del Pacifico sud-occidentale nel corso della seconda guerra mondiale.
Per superare i traumi del passato si aggrappa alla religione e cresce il figlio Arvin (interpretato nella seconda parte da Tom Holland) imponendogli una fede cieca ed indiscutibile. A incrociare il loro cammino tanti personaggi memorabili: predicatori fanatici, sceriffi corrotti, redneck, serial killer…
La trama de Le strade del male è molto articolata ma narrata in modo sempre coinvolgente e comprensibile grazie a uno script ineccepibile.
Il film, magistralmente diretto dal regista italo-brasiliano Antonio Campos (Afterschool, The Sinner, The Punisher) è l’adattamento cinematografico dello splendido omonimo romanzo di Donald Ray Pollock, impiegato con un’intuizione geniale come narratore extra diegetico della storia.
La voce dello scrittore statunitense, roca e vissuta, fa capolino qua e là mantenendo il filo di un una storia frammentata che si sviluppa nell’arco di un ventennio.
Il cast è di primissimo livello: i già citati Bill Skarsgård, Tom Holland ed un Robert Pattinson nei panni di un reverendo molto poco convenzionale, sono le punte di diamante della pellicola che può altresì contare sulla presenza di tanti volti noti del grande schermo, tra i quali ricordiamo Riley Keough (La truffa dei Logan, La casa di Jack), Jason Clarke (Everest, First man-Il primo uomo), Sebastian Stan (Tonya, Black Panther, Avengers), Harry Melling (Harry Potter, La ballata di Buster Scruggs) ed Elisa Scalen (Piccole donne).
Tra drama e thriller
Tom Holland si smarca finalmente dal ruolo di Spider-Man e trova col personaggio di Arvin Russell la miglior interpretazione della sua carriera, così come Pattinson e Skarsgård si confermano attori di razza senza sé e senza ma, regalandoci prove indimenticabili.
Intenso e brutale Le strade del male si muove tra dramma e thriller con pennellate di noir e pulp, evoca atmosfere riconducibili a Faulkner, Steinbeck e Cormac McCarthy, così come alla poetica dei fratelli Coen.
Ma è soprattutto un lavoro molto personale con una sua voce vigorosa ed originale. Un viaggio nel lato oscuro di un’America selvaggia e rurale con un finale potentissimo che si riallaccia all’incipit chiudendo un cerchio maledetto, devastante e perfetto per uno dei migliori film del 2020.