Leiji Matsumoto, la conferenza stampa a Lucca Comics & Games 2018 di uno degli autori più significativi dell’ultimo secolo.

Leiji Matsumoto è stato il protagonista assoluto della seconda giornata di Lucca Comics & Games 2018. Probabilmente il sensei giapponese è la star di questa 52esima edizione di Lucca Comics & Games, e vi posso assicurare che per il sottoscritto partecipare alla conferenza stampa di stamattina è stato davvero incredibile.

La lucidità, la semplicità, la serenità e la profondità di pensiero di questo arzillo nonnetto di 80 anni mi hanno emozionato, così come in questi decenni mi hanno emozionato i suoi capolavori. Sulle sue opere è stato scritto tutto e il contrario di tutto, così come sulla sua importanza nella formazione di un’immaginario collettivo che ormai è diventato un classico.

Galaxy Express 999

Tante domande per il sensei sul suo capolavoro immortale, ovvero Galaxy Express 999: Matsumoto ha raccontato come abbia deciso di disegnare quel tipo di treno old style perché il C62 era il treno che prendeva da giovane, quel treno aveva fatto parte della sua vita.

E non una parte marginale dato che fu proprio a bordo di quel treno che Matsumoto si recò per la prima volta a Tokyo per incontrare il responsabile di una rivista che si era interessato ai suoi lavori. Il sensei all’epoca era così povero che acquistò a costo di grandi sforzi soltanto un biglietto di andata, senza tener conto che all’epoca il viaggio da Kyushu a Tokyo durava 24 ore, un vero viaggio della vita.

Le parole del sensei

Ho selezionato alcune delle frasi che più mi hanno colpito tra quelle dette dal sensei in conferenza stampa. Credo che le sue parole valgono molto più di quanto io possa scrivere, inutile aggiungere una sola parola:

Tenetevi stretti tutti i sogni, non vergognatevi di sognare e di inseguire i vostri sogni. La vita è fatta per essere vissuta, per vivere. Non si vive per arrivare alla morte. Nessuno nasce per morire ma per vivere.

Credo sia arrivato il momento per tutti noi di vivere finalmente in un mondo senza bandiere, senza confini. Un mondo nuovo in cui non esistono più le nazioni come le abbiamo pensate finora.

Mi piace disegnare cose reali nei miei lavori perché fanno parte delle mie esperienze, perché sono le cose che vedevo di notte quando sognavo e rielaboravo quello che avevo letto, visto e vissuto. Ho avuto la fortuna di girare tutto il mondo e ho sempre inserito quello che vedevo e che provavo, rielaborandolo, nei miei lavori. Ma la parte del sogno resta fondamentale, un modo per analizzare con occhi diversi la realtà.