Lo Hobbit – La desolazione di Smaug è un film bruttino. Si salva soltanto un drago supremo, clamoroso. Resta l’amaro in bocca per una grande occasione sprecata

Diciamoci la verità: Peter Jackson si era già giocato il jolly con Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, un film che si può sintetizzare con un classico “bene ma non benissimo”. Visto quello sapevi già che il peggio stava per arrivare. Ed è puntualmente arrivato.

Con Lo Hobbit – La desolazione di Smaug infatti il regista neozelandese riesce nell’incredibile impresa di costruire un film bruttino. Non ci sono altri aggettivi, davvero, per descrivere questo secondo episodio della trilogia dedicata a Lo Hobbit. Bruttino. Avesse almeno avuto il coraggio di fare un film brutto. Tutto avrebbe avuto un senso. E invece no.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Prima di partire è doveroso fare alcune premesse:

  • Non mi interessa che un regista giri una trasposizione fedele di un romanzo. Non mi è mai interessato. E poi sarebbe impossibile. Libro e film sono due cose diverse, ci sono linguaggi diversi da utilizzare, suggestioni e strumenti diversi. Quindi ben vengano i registi che stravolgono i romanzi. Quando vado al cinema voglio vedere un bel film.
  • Va bene che sei il primo a fare un film con il nuovo sistema sgubus che ti permette di girare a centordicimila fotogrammi al secondo. Ok, sei bravo. Sì sei bravo, sei davvero bravo. La regola però è sempre quella di prima: il film deve funzionare. Nessuno ricorda Shining perché è stato uno dei primissimi film in cui venne utilizzata la steadicam. Tutti lo ricordano perché è un capolavoro.
  • Prima ho parlato di jolly perché il primo film ha avuto, almeno, un grande pregio: mi ha fatto rileggere Lo Hobbit. Adesso però il libro l’ho riletto relativamente da poco e quindi non è che mi viene voglia più di tanto di rileggerlo (soprattutto dopo aver visto questo film).

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Ma veniamo a noi. Lo Hobbit – La desolazione di Smaug è un film bruttino per diversi motivi, cercherò di essere schematico e di spoilerare il meno possibile, anche se poi non è che ci sia più di tanto da spoilerare visto che la trama dovreste saperla tutti. E, mettetevela via, non sono mai riuscito ad essere schematico in vita mia.

Partiamo dalla sceneggiatura: imbarazzante. Va bene se mi stravolgi il libro e il risultato è un ottimo film, ma se mi stravolgi una storia che fila come un piombo annacquandola con banalità e luoghi comuni improponibili allora non ci siamo. Ma dove ti salta in testa di infilare una sottospecie di storia d’amore tra un nano e un’elfa? Ma stiamo scherzando?

La cosa più assurda della sceneggiatura comunque è la mancanza totale di concetti quali “spazio” e “tempo” all’interno del film. A me va benissimo la sospensione dell’incredulità, non sono certo un pignolo che si attacca ai dettagli quando la macchina corre a mille all’ora.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Ma come puoi mostrarci un gruppetto di nani partire alla mattina da Pontelagolungo, davanti a loro c’è Erebor a una tonnellata di chilometri più il dislivello, e questi in serata sono arrivati in cima. Guardate la foto qui sopra: nella barca ci sono i nani partiti all’alba. Prima che il sole tramonti sono arrivati in cima alla montagna. A piedi.

Roba che neanche Messner cazzo. Ma cos’hanno al posto dei piedi ‘sti nani? E sì che hanno anche le gambe corte. E non parliamo di scene tipo il boss degli orchi che sta seguendo i nani, arriva uno scagnozzo a dirgli “capo c’è Sauron che ti vuole” e questo in serata è già a colloquio con occhio solitario dall’altra parte del mondo. Tipo che ha fatto cetordicimillemila chilometri in 5 minuti. Poi spedisce via un suo scagnozzo che nel giro di altri 5 minuti è di nuovo dietro ai nani. Ma non era quell’altra la trilogia in cui avevano il Millenium Falcon?

Ce ne sarebbero un altro po’ di scene così anche durante lo scontro tra i nani e Smaug a Erebor, ma non voglio spoilerare. E per lo meno in quel momento la sospensione dell’incredulità funziona perché c’è un drago pazzesco sullo schermo che fa passare tutto in secondo piano.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Il personaggio di Bard l’Arciere è penoso. Nel romanzo è semplicemente un Deus ex Machina che fa fuori Smaug con un colpo ben assestato, qui è un Nino D’Angelo fantasy: vedovo con tre figli a carico, è un puro di cuore pallosissimo (e stravisto in migliaia di film) e, naturalmente, anche se è l’ultima ruota del carro in paese è attenzionato dal Governatore in persona. Lasciamo perdere.

Ma il punto è che tutti i personaggi sono penosi. A parte che non se ne può più di vedere elfi biondi o albini con le sopracciglie nere, è davvero una cosa che più antiestetica non si può, il re degli elfi silvani sembra un sub-normale (mamma mia che facciadapirla!!!!!), per non parlare di un personaggio meraviglioso come Beorn ridotto a una macchietta. Sembra il papà alto di Michael J. Fox in Voglia di vincere. Taglialo e buonanotte, se lo devi fare così male non farlo.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Anche i vari personaggi di Pontelagolungo sono uno più mal costruito dell’altro, talmente finti da sembrare una presa per il culo (oh, magari Jackson ci sta prendendo tutti per il culo, chi lo sa). La recitazione sopra le righe e costantemente autocompiaciuta degli attori poi non aiuta di certo (i personaggi di Stephen Fry e del suo scagnozzo non si possono proprio guardare).

La regia è una loffia atomica. Il ritmo è totalmente sbilenco: scene lentissime e inutili sono seguite da altre frenetiche a ritmi pazzeschi. Sì, sì, lo so che dipende dai nuovi super effetti speciali antani ecc. ecc., ma il risultato non cambia. Troppa disomogeneità, peraltro totalmente gratuita. Per non parlare di una serie di primi piani totalmente inespressivi e che comunicano zero.

Se i tuoi make up artist (sic!) hanno fatto dei nani orripilanti che sembrano i cugini scemi degli ewoks, per lo meno evita di fare primi piani a manetta, soprattutto al nano Robin Williams che non si può proprio guardare (è il figone con il profilo greco e la barba bianca qui sotto). Anche perché l’unica espressione che hanno in tutto il film è quella dell’occhio spento e il viso di cemento.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

I dialoghi fanno cagare. Ma davvero cagare. Le solite frasi trite e ritrite, scontate all’inverosimile. Che ci può anche stare se guardi Pacific Rim o Commando, ma per Lo Hobbit l’aspettativa era leggermente maggiore (tenendo conto poi di quanto se la tira Jackson).

Stendiamo infine un velo pietoso su tutto ciò che riguarda Don Guldur perché siamo nel puro non sense, stiamo parlando di puro auto-citazionismo che non serve a niente, se non ad appesantire il tutto.

Ci sono anche delle cose carine, per carità. Smaug ad esempio è un drago da cazzofigata!, probabilmente il miglior drago cinematografico di sempre. Peccato per il doppiaggio di Luca Ward, che ormai da anni fa il verso a se stesso, abbia lo stesso pathos espressivo di Hal 9000. Ma è davvero un drago… un drago… un drago cazzofigata!, quindi tutto si sistema.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Meravigliosa la ricostruzione di Erebor, strepitosi i paesaggi (ma chiaramente il merito è tutto della Nuova Zelanda), clamorosa Evangeline Lilly (ma chiaramente il merito è tutto a mamma), belle alcune scene di combattimento, niente male quello che succede dentro al Bosco Atro.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

In definitiva se siete fan monomaniacali di Tolkien non andate a vedere questo film (anche se tanto lo andrete a vedere lo stesso, masochisti che non siete altro). A tutti gli altri non so che dire: a me, come avrete capito, il film non è piaciuto. Ma magari a voi piace. Per dire, Prometheus mi ha fatto cagare, Pacific Rim mi è piaciuto un casino. Valutate un po’ voi. L’ho già scritto che è un film bruttino?

La mia impressione è che Jackson abbia sprecato un’occasione irripetibile: poteva girare un film unico e tirarne fuori un capolavoro ma ha scelto di annacquare il brodo in tre film. E dire che anche così ci sarebbe stata la possibilità di girare tre grandi film, invece gli equilibri sono stati gestiti così male che la baracca non regge.

Almeno ci resta un grandissimo Smaug, sempre meglio di niente.

Guarda il primo trailer di Lo Hobbit – La desolazione di Smaug su Youtube

Guarda il secondo trailer di Lo Hobbit – La desolazione di Smaug su Youtube