Diciamocelo, Lucrezia di Silvia Ziche è davvero uno spasso
Titolo: Lucrezia 2. La donna perfetta non esiste, io sì.
Autore: Silvia Ziche
Editore: Edizioni bd
PP: 160
Prezzo: 13 euro
Silvia Ziche non ha certo bisogno di presentazioni: quando si ha a che fare con tanta qualità è perfino riduttivo parlare di “disegnatrice” dato che nel nostro caso stiamo parlando di una autrice a tutto tondo, e questo “Lucrezia 2” ce ne da ulteriore conferma (se mai ce ne fosse stato bisogno).
Da dove cominciamo? Si parla di fumetti quindi io partirei dal disegno: sì perché lo stile della Ziche è semplicemente strepitoso.
Si resta sempre piacevolmente sorpresi quando ci si ritrova con un tratto che riesce ad essere assolutamente originale e al tempo stesso classico, equilibrato nonostante gli squilibri, perfettamente funzionale al senso di ogni vignetta.
E poi trovo meravigliosa la semplicità (apparente) dei suoi disegni: a guardarli sembra che siano stati fatti con pochi e rapidi segni, senza mai staccare la matita dal foglio. Ogni tavola della Ziche infatti trasmette un senso di naturalezza, di plasticità e di semplicità sensazionali.
Guardi la pagina e dici: “Ok, ma cosa ci vuole a fare un disegno così?”. Poi però quando ci provi ti rendi conto che non è affatto semplice.
Ma quando si parla di Silvia Ziche non si possono dimenticare i testi perché l’autrice di Thiene dimostra una vena ironica (e auto-ironica) unica: battute graffianti e mai banali, una critica dei malanni della società contemporanea che non scade mai nel moralismo, una risata dolceamara sulla nostra quotidianità che ci aiuta a sopportare le rogne di tutti i giorni, un’attenzione all’attualità che dimostra come la Ziche abbia i piedi saldamente piantati nel mondo reale.
E poi intelligenza, tanta intelligenza, ma di quell’intelligenza vera, quella che sa centrare il bersaglio anche quando punta a problemi complicati, riuscendo nonostante tutto a trasmettere un meraviglioso senso di leggerezza in ogni pagina.
Leggere Lucrezia non è soltanto molto divertente, è anche un’ottima cura anti-stress. Sono convinto infatti che se tutti imparassero a sorridere di se stessi come fa la nostra Lucrezia assisteremmo all’estinzione di quella figura mitologica con corpo di uomo e testa di cazzo che purtroppo sembra essere sempre più diffusa.