Mangiare a Lucca Comics & Games, non solo ramen: paninazzi, porchetta, focacce, lampredotto, Cucina Francese, Greca… e pure Toscana, via!
Quando si segue un festival culturale si è immersi nell’atmosfera che si crea in città. Nel caso di Lucca Comics & Games, più di mille altri, si finisce avvolti in una dimensione parallela, vista la sua vastità, il coinvolgimento in termini numerici di pubblico, gli appuntamenti, quasi infiniti, della manifestazione.
Anche perché, mentre si esce ed entra dagli stand dei comics e dei games, mentre ci si fa largo fra cosplayers, restando in molti casi stupiti da quanta ricerca c’è nella creazione del personaggio, percorrendo le vie del centro di Lucca, fra monumenti che sono meraviglia per gli occhi (come direbbe una nota pubblicità), fra incontr, ed eventi, inizia a farsi strada un certo languorino.
Ecco, per quei momenti ci sono state nel corso di questi cinque giorni di Comics una serie di posti divenuti per la crew di sugarpulp una sorta di must imprescindibili.
“Hamburger, dici? La colonna portante di ogni colazione vitaminica”.
Di buon mattino, dopo aver parcheggiato la macchina a chilometri dalle mura, o lungo vie intelligenti (che non vi sveleremo mai) dove si trova sempre qualche buco, oppure dopo aver prenotato il parcheggio appena fuori dalle mura, è il momento di fare colazione.
Sì perché dopo la prima lunga camminata verso il centro c’è un solo modo per cominciare bene la giornata: fare colazione.
Dove? All’Antica Drogheria, in via Elisa, fra pastine e salato, caffè, e spremute, nel suo ambiente retrò, in cui il legno e l’idea del vecchio dispaccio sono elementi caratterizzanti, si parte davvero pieni di energia per le giornate intense di Lucca Comics.
“Maccarone… m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone!”
Se la pausa pranzo si può dividere immergendo il proprio naso negli spaghetti ramen per asporto, o in una focaccia al Forno a vapore Amedeo Giusti, c’è chi come il nostro cosplayer targato sugarpulp, Massimo “The Nosepicker” Zammataro, preferisce l’esperienza quasi mistica per il palato del panino al lampredotto.
Se invece nel corso del giorno, mentre si fanno chilometri a piedi e le energie svaniscono, va sempre bene una pausa da quella che per noi è divenuta l’Americana, ossia la padrona di casa dell’enoteca-bruschetteria-winebar Santa Cristina.
Ottimi i pici cacio e pepe alle tre del pomeriggio, l’aperitivo o i cocktail d’assalto di fine giornata (consigliatissimo il margarita), ma il team sui cocktail ci sa fare, si vede la scuola americana.
“Ma come… ti porto al ristorante cinese e tu ordini fascioli co’ le cotiche?!”
Per la cena, fra specialità toscane, funghi di stagione, zuppe, cinghiale e selvaggina, da gustare alla Tosca, accanto al cinema centrale, a suon di musica house anni ottanta/novanta, con la crew di Sugarpulp che stava per mettersi a ballare sui tavoli ricordando i mitici anni della spaghetti dance.
Oppure lasciandosi tentare dal ristorantino greco accanto alla sala stampa, il Dionysos Taverna Greca, fra suvlaki con tutte le possibili carni, insalate con feta, moussaka e una pita strepitosa.
Ma il vero top della nostra trasferta lucchese, per lo meno dal punto di vista culinario, il nostro personalissimo Gran Guinigi, lo consegniamo al Paris Boheme Bistrot Cucina Autentica, in piazza Cittadella, sempre accanto al cinema Centrale. Ottima scelta di vini, piatti ricercati, preparazione che è meraviglia per gli occhi, e come scenografia sedie che sembrano volare insieme a rami e uccelli sopra i tavoli.
Insomma, al di là, della guerra dei panini, la qualità vince sempre.