Partiamo da una premessa. Amo i libri di Al Custerlina, perchè secondo me sta lavorando in una direzione in cui credo molto.

Lo dico come lettore, come ufficio stampa e anche come pennivendolo. Per un noir che in Italia non è mai nato, con alcune formidabili eccezioni – Massimo Carlotto, Sergio Altieri, Stefano Di Marino – lui è tra i pochi che ha deciso di partire da una piattaforma noir per andare a costruire qualcosa di più composito, divertente e vario.

Del resto questa è la via che ci mostrano alcuni autori americani: in primis Joe R. Lansdale, sul suo sentiero poi Victor Gischler, Duane Swierczynski, Charlie Huston, Anthony Neil Smith, Jeff VanDermeer e moltissimi altri che stanno prendendo il noir come base di partenza per miscelarlo con il pulp, il gore, l’avventura, il supernatural, la commedia, il western.

Ecco Al sta facendo un lavoro simile, ci mette ovviamente del suo con quella linea fra lo slavo e il macedone, che è un marchio di fabbrica ormai. Storie bastarde quindi, frullati ad alto tasso energetico che riescono a regalare al lettore qualcosa di veramente nuovo. Un po’ come, in modo completamente diverso, Omar Di Monopoli sta facendo con un western noir pugliese tutto da gustare.

Veniamo allora a “Mano Nera”. Come già in “Balkan Bang”, Al Custerlina sceglie l’intreccio di storie. La trama è in questo caso più veloce e lineare rispetto a quella del romanzo d’esordio e per molti aspetti è un tipo di costruzione preferibile.

C’è comunque il consueto intreccio di storie: il sanguinoso sequestro della figlia unica di un ministro bosgnacco, il furto della Haggadah di Sarajevo, un manoscritto sefardita antichissimo che rappresenta il simbolo della multiculturalità in una terra ancora sbranata dalle tensioni mai sopite della guerra civile, una killer integralista – La Santa – incaricata di sbrogliare una matassa intricata che annovera anche l’ingresso nei giochi di una rediviva organizzazione nazionalista, Mano Nera.

Insomma, maggior velocità ma carne al fuoco ce n’è comunque molta, Custerlina dosa ritmi e accelerazioni con consumata abilità, tratteggia un’ambientazione affumicata e violenta, infila alcuni colpi di scena intrisi di pulp che regalano risate a scena aperta e gestisce l’incalzare degli eventi in modo intelligente e con tocchi di classe cristallina.

La speranza a questo punto è quella di poter aiutare il più possibile un romanzo del genere – comprandolo – un libro che non sfigura affatto al cospetto degli american guyz di riferimento, anzi, e che sposando appieno tesi che qui a Sugarpulp vanno alla grande, fa qualcosa in più. Contaminando un certo free style americano per renderlo in una chiave profondamente europea, dell’est, e preparando il terreno per un seguito che si preannuncia fin d’ora intrigante. La Santa è un personaggio che merita una seconda puntata.


  • Titolo: Mano Nera
  • Autore: Alberto Custerlina
  • Numero di pagine: 173
  • Editore: B. C. Dalai Editore
  • Prezzo: Euro 13.00
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