I Medici – Decadenza di una famiglia, la recensione di Federica Belleri del quarto capitolo della saga bestseller firmata da Matteo Strukul.
Titolo: I Medici – Decadenza di una famiglia
Autore: Matteo Strukul
Editore: Newton Compton
PP: 384
Ultimo capitolo dedicato alla dinastia dei Medici. Il quarto romanzo scritto da Matteo Strukul parte dal 1597 a Firenze, devastata dalla guerra e dall’inganno.
In quell’anno Maria De Medici verrà promessa in sposa a Enrico IV di Borbone. Nell’arco di qualche tempo poi si trasferirà a Parigi, al palazzo del Louvre, residenza lugubre e arredata in modo pesante. Maria subirà le antipatie di corte e avrà paura di essere destituita. Amerà profondamente suo marito, il Re. Cercherà di proteggersi in ogni maniera, circondandosi di poche e fidate spie.
Fra miseria, promesse, tradimenti e tentativi di sovvertire la Corte del Re, gli anni scorreranno, alimentati da confidenze e cospirazioni. Maria troverà conforto nelle parole della sua dama preferita, Leonora e ascolterà le confessioni della ex moglie del Re, Margot. Si scateneranno guerre in nome dell’amore e gli eterni conflitti tra cattolici e ugonott …
Due saranno le figure importanti nella vita di Maria: il Cardinale Richelieu e il pittore Rubens. Troppe saranno invece le persone che la tradiranno, dopo anni di fedeltà assoluta, o presunta tale. Sullo sfondo l’amore immenso di una madre per suo figlio.
Un figlio intelligente ma fragile, una maschera di freddezza e anaffettività, un insicuro facilmente condizionabile. Un amore in bilico, lacerato da incomprensioni e dalle ferite provocate da uomini subdoli, capaci solo di odiare. Esempi negativi di come si possa facilmente ottenere onore e gloria di fronte al popolo.
Maria De Medici, 1640. Una donna splendida, forte, risoluta, ferma nei suoi principi. Ancora una volta l’autore pone l’accento sulle donne, in grado di fare la differenza rispetto agli uomini che le circondano.
In grado di farsi rispettare, nonostante la sconfitta. Di farsi ammirare con dignità, nonostante il dolore che le devasta. Maria De Medici, bella, anche nella solitudine. Buona lettura