Megalopolis, la recensione di Giacomo Brunoro del film di Francis Ford Coppola in concorso al 77esimo Festival di Cannes.
“Quo usque tandem abutere, Francis, patientia nostra?”
MEGALOPOLIS è la più grande delusione cinematografica della mia vita. Raramente mi è capitato di assistere ad uno spettacolo così imbarazzante e patetico. Il film di Coppola è talmente sbagliato che non so nemmeno da dove cominciare.
Un coacervo sconclusionato di citazioni da ginnasiale, tentativi ridicoli di essere profondo, addirittura la pretenziosità di affrontare questioni filosofiche con il piglio sicuro dello studente al primo anno di filosofia che è convinto di sapere sempre una pagina in più del libro. A ripensarci a mente lucida non so se mi sono sentito più a disagio con la ridico la citazione da Bacio Perugina di Saffo, o quelle da “calendario filosofico” di Marco Aurelio.
Non a caso in Sala Debussy, durante l’anteprima stampa, si sono ripetute numerose risate di imbarazzo in sala. Con tanto di “buuu” finali, uno dei quali mio.
Un’estetica irricevibile
Ma al di là della scrittura a metà tra l’irritante e lo scarso, anche la messa in scena è ben oltre il ridicolo grazie a una resa visiva con lo stesso gusto estetico di un bavarese in vacanza a Rimini nel 1987. E vogliamo parlare delle velleità pseudoproustiane di analizzare il Tempo? No, meglio non parlarne. Beviamoci uno champagnino e non pensiamoci più.
Lo stesso dicasi per le interpretazioni degli attori, a partire da un Adam Driver che sembra una macchietta, uno Shia LaBeouf impresentabile (io non mi capacito di come un regista possa dirigere in questo modo un attore), per finire con un John Voight patetico.
Una storia rassicurante e buonista che può sembrare profonda e complessa solo a chi si è fatto un cultura sulle pagine di “Forse non tutti sanno che…” della Settimana Enigmistica.
“Non me lo dovevi fare Francis, non me lo dovevi fare!!!!”
Un film impresentabile e irricevibile che ovviamente non toglie nulla ai film di Coppola che hanno fatto letteralmente la storia del cinema, ma che sicuramente ridimensiona il Coppola autore capace di interpretare (se non addirittura anticipare) la realtà...
Per volare ai livelli altissimi di Megalopolis chiudo con una citazione direttamente da Drive In, citazione che sicuramente Coppola apprezzerebbe, anzi forse potrebbe considerarla troppo impegnata e profonda per il suo film “ambiziosissimo” :
Non me lo dovevi fare Francis, non me lo dovevi fare!!!!