Mila di Christos Nikou ha aperto la sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema. Una anti-recherche poetica che sfiora il capolavoro.
Christos Nikou fa il suo esordio alla regia con Mila, una anti-recherche raffinata e poetica che ha aperto la sezione Orizzonti della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Una Grecia distopica anni ’90
Il film è ambientato in una Grecia distopica anni ’90 in cui una misteriosa pandemia cancella la memoria a migliaia di persone. Nessuno sa come curare questa amnesia pandemica, si tentano quindi una serie di cure sperimentali. E così i medici provano a ricostruire una vita agli smemorati “non reclamati”, ovvero quelli privi di parenti.
Una casa, dei soldi, relazioni umane, una routine. I medici provano a “normalizzare” persone che hanno perso la loro identità. Giorno per giorno inviano ai pazienti delle audiocassette con dei compiti da eseguire. La cosa più importante è che, dopo aver eseguito ogni compito, gli smemorati scattino un Polaroid per fermare nel tempo quell’attimo.
A casa poi ognuno crea il suo personale archivio di ricordi. Un album fotografico in continua evoluzione testimonia l’esistenza di un passato fatto di esperienze, persone, cose e sentimenti.
Il protagonista del film, di cui non sappiamo il nome, tenta così di ricostruire un Tempo che non potrà mai essere Ritrovato. Ad accompagnarlo le mele, unico apparente residuo della sua vecchia vita. Mele che risultano però l’emulazione fallita delle madeleine perché incapaci di far tornare un Tempo che resta definitivamente Perduto.
Mano a mano che la visione del film procede però cresce il dubbio nello spettatore: il protagonista ha davvero perso la memoria?
Una sensibilità poetica
Mila è un film che cresce lentamente, sorretto da una prova magistrale di Aris Servetalis. Diversi i piani di lettura, tutti intrecciati tra loro e uniti dal filo rosso inscindibile che lega esperienza, tempo e ricordi.
Girato tutto con inquadrature ristrette, Mila rafforza la dimensione intima e personale del ricordo, oltre a rimandare al formato delle vecchie Polaroid, che aprono mille spunti di riflessione sul rapporto tra tecnologia e ricordi. Gli smemorati infatti tentano di costruire un nuovo passato grazie alle Polaroid, un passato certo, sicuro, reale. Proprio come noi oggi cerchiamo di bloccare il tempo con gli smartphone.
La memoria dello spettatore corre inevitabilmente a Strade Perdute, il capolavoro di David Lynch. Ai poliziotti che perquisiscono la sua casa e gli chiedono come mai non ci siano foto, Bill Pullman risponde in maniera lapidaria: “Preferisco ricordare le cose a modo mio”.
Una battuta che rivela un vero e proprio manifesto poetico condiviso da Nikou. Anche Mila, proprio come Strade Perdute, dichiara apertamente l’esistenza di un Tempo Ritrovato figlio di Memoria e Tempo. Un Tempo Ritrovato che è ricordo puro, emozione, sensazione.
La realtà e la Storia sono cose altre, possiamo tranquillamente farne a meno nella confortante dimensione del ricordo.
Mila, il coraggio del Tempo Ritrovato
Nikou con Mila testimonia come i ricordi non si possano cancellare, che non si devono cancellare. La forza e il coraggio di Mila sono tutti in questo affermare con forza che quello dell’essere umano è sempre un Tempo Ritrovato, nonostante i nostri tentativi di perderlo per sempre.
Il bellissimo finale, in cui esplode la poesia minimalista del regista, ci mette di fronte al nostro passato, alle nostre esperienze e alla nostra memoria. A tutti quei ricordi e a quelle esperienze che negli anni abbiamo tentato di cancellare senza capire che, invece, fanno parte di noi e ci accompagneranno per sempre.
Inutile dimenticare, inutile scattare foto nel tentativo di fissare una realtà storica. Possiamo piuttosto provare anche noi a ricordare le cose a modo nostro, a mangiare le nostre mele assaporando a ogni morso i ricordi, belli e brutti, che ci hanno fatto diventare quello che siamo.
Il cinema vero, quello che racconta una storia
Quello di Nikou è vero cinema, cinema con la “C” maiuscola. Il regista greco non ha bisogno di spiegare, di giustificarsi, di precisare nel dettaglio il perché e il per come delle sue scelte.
Mila ci racconta una storia, affronta problemi e tematiche universali, ci mostra le vite di personaggi strabordanti di umanità.
Vi assicuro che in un cinema intasato di spiegoni logorroici, di registi che devono dimostrare quanto sono intelligentissimi e di effetti speciali ultramegawow!!!, il cinema di Christos Nikou è qualcosa di raro e prezioso.