I Minions, dopo il successo dei due Cattivissimo Me 1 e 2, questa volta sono i protagonisti di un film tutto per loro che, però, non convince del tutto.
C’è una parte in tutti noi che non muore mai, è impossibile, anche se pensiamo sia scomparsa da tempo. Bastano però delle testoline gialle, completini jeans e discorsi incomprensibili per sentirla risvegliarsi e invaderci dal profondo di noi: i Minions.
Proprio i minuscoli esserini, nati dagli studi della Illumination Entertainment cinque anni fa, riescono a far divertire non solo i bambini, ma perfino (e anche di più, forse) i più grandi.
E lo fanno con un film tutto loro, uscito pochi giorni fa nei cinema italiani, diretto da Kyle Balda, Pierre Coffin e scritto da Brian Lynch, dove la loro incredibile storia assume addirittura i tratti di un “documentario”.
E quale voce migliore, allora, per raccontarlo se non quella del documentarista per eccellenza in Italia, Alberto Angela? Nelle prime scene, infatti, è proprio il celebre conduttore Rai a guidare gli spettatori in un insolito viaggio nei secoli, dall’era dei dinosauri fino a Napoleone!
Già, perché è dall’epoca della campagna di Russia che i Minions non hanno un padrone. E il loro scopo nella vita è servire il più malvagio dei malvagi: per questo, dopo tanto tempo di isolamento, Kevin, Stuart e Bob decidono di partire alla ricerca del Cattivissimo da seguire.
E qui il documentario si ferma, per far spazio alla straordinaria avventura del piccolo gruppetto di avventurosi.
Dopo tanto pellegrinare, questi arrivano nella New York del 1968, tra cappelloni-hippy e giganteschi grandi magazzini. Nella Grande Mela trovano anche ciò che stanno cercando: “l’Expo dei cattivi” (che curiosa coincidenza con l’oggi…) a Orlando, una fiera dedicata ai più malvagi antieroi del mondo.
Arrivati in Florida, i piccoletti rimango stregati da Scarlett Sterminator, la più cattiva in assoluto. E incredibilmente ne diventano gli scagnozzi!
Sembra che tutto sia risolto, ma c’è ancora una cosa da fare: rubare per lei la corona della regina d’Inghilterra. Una missione destinata a un finale inaspettato, che incoronerà letteralmente i tre omini gialli e, finalmente, li farà raggiungere il loro più grande desiderio.
Da una storia per famiglie, i Minions si sono trasformati in breve tempo in personaggi-cult per il pubblico più grandice. Merito sicuramente della loro innocenza che risalta a confronto della malvagità dei propri padroni, e delle parole assurde ed esilaranti che li hanno resi famosi in tutto il mondo.
Ma pare un po’ poco per costruirci sopra un film, per quanto divertenti possano essere questi esserini.
Per colmare le lacune, allora, ecco voci di rilievo per gli altri personaggi: dal già citato Angela alla coppia Luciana Littizzetto e Fabio Fazio (rispettivamente Scarlet e suo marito Herbert Sterminator, nella versione originale doppiati da Sandra Bullock e Jon Hamm).
Il risultato è un bell’insieme di voci, ma la trama? L’idea iniziale del documentario è bellissima, con gag divertenti a spese dei grandi personaggi della storia. E l’ambientazione successiva, gli USA e l’Inghilterra di fine anni ’60, non è casuale, dando modo di sfruttare vari stereotipi e luoghi comuni sempre esilaranti.
E a ringraziare è anche la colonna sonora, con canzoni e nomi simbolo di quei anni. Ma Minions rimane comunque un qualcosa che non soddisfa completamente, che fa sorridere tante volte nei circa 90 minuti di proiezioni ma poche sono quelli in cui le risate esplodono veramente. Quelle presenti, comunque, sono stupende e ti fanno piegare in due sulla poltroncina della sala.
Gli autori hanno spesso osato in questo film, con citazioni ben più alte di un semplice prodotto per famiglie, e ciò va a loro merito.
Si poteva però ridere di più, anche se la storia, alla fine, diventa quella di uno spin-off per eccellenza. Senza cadute di stile o stupidaggini, cosa da insegnare a tanti registi, rimasti incollati ancora a pellicole ormai morte.
Quelle legate, invece, al temibile Gru e ai suoi servitori potrebbero sorprendere ancora. A patto di non buttare alle ortiche la semplice genialità degli esserini gialli, ormai diventati patrimonio del cinema. Non solo d’animazione.