Misfits è un telefilm inglese arrivato finora alla quarta stagione (quest’anno uscirà la quinta ed ultima) e, nonostante i frequenti cambi di formazione e le location sostanzialmente invariate, riesce a catturare l’attenzione per la sua originalità ed il suo alto tasso di intrattenimento.

La trama: alcuni adolescenti inglesi si trovano costretti ai servizi civili, a causa dei reati commessi. Il primo giorno di lavori socialmente utili, però, succede l’impensabile ed i ragazzi vengono colpiti da un fortissimo temporale, che dona a ciascuno di loro un superpotere: Simon può diventare invisibile, Kelly riesce ora a leggere nella mente degli altri, Curtis può tornare indietro nel tempo e Alisha è una specie di cupido a luci rosse che scatena istinti sessuali irrefrenabili sulle persone che tocca.

Misfits

Nathan scoprirà soltanto alla fine della prima stagione il suo potere, che non vi rivelerò per non fare spoiler antipatici a chi ancora deve iniziare Misfits.
Nelle serie successive la trama di ogni personaggio diventa più complessa, i poteri cambiano (sia di forma che di proprietari) e subentrano alcuni nuovi protagonisti.
Merita sicuramente una menzione particolare Rudy, interpretato da Joseph Gilgun, attore già visto in This is England e Lockout, un vero e proprio istrione che dalla terza stagione ridà slancio ad una serie che rischiava a lungo andare di perdere l’interesse del pubblico, anche a causa di qualche abbandono pesante.

Cosa c’è di meritevole in questa serie? Cosa mi spinge a consigliarvene la visione? Beh, prima di tutto è un prodotto gradevole che tratta soltanto in apparenza tematiche adolescenziali riuscendo a convogliare diversi generi e permettendo allo spettatore di non annoiarsi.

Inoltre si tratta di un telefilm politicamente scorretto e abbastanza esplicito: sesso, parolacce, droga, pestaggi, sangue ed irriverenze varie abbondano e vengono mostrati senza particolare imbarazzo, come parte integrante della cultura giovanile complicata e borderline che la serie stessa va ad indagare. Un terzo punto a favore è la presenza di alcuni attori davvero carismatici e promettenti come Robert Sheehan (Nathan) e il sopra menzionato Gilgun, tanto per citarne due.

Misfits

Pure la colonna sonora che accompagna le quattro stagioni di Misfits è spettacolare e diversificata: da Aphex Twin ai Joy Division, dai Kraftwerk agli Eels, passando per Neil Diamond e gli Specials.
Sicuramente va detto che le stagioni più coinvolgenti e qualitativamente valide sono le prime due ma è pur vero che anche le successive si seguono abbastanza piacevolmente.
La serie britannica potrebbe essere descritta come un Breakfast Club mescolato ad Attack the Block più superpoteri.

Forse non rimarrà tra le serie memorabili che ricorderete per il resto della vostra vita (X-Files, Twin Peaks, The Shield, Six Feet Under e Oz sono le mie, per adesso) ma Misfits vi accompagnerà per svariate ore intrattenendovi grazie ad episodi ricchi di trovate e privi di noia.
In attesa della quinta e conclusiva stagione il mio giudizio complessivo è positivo, senza dubbio. Non vi resta che dare un’occhiata a questa serie, facendovi invogliare anche dall’esiguo numero di episodi che compone ogni stagione. Non so se vi piacerà o meno, ma sono certo che non vi lascerà indifferenti!

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Se vuoi un altro punto di vista su Misfits leggi l’articolo di Matteo Partescano