Morgan Lost di Claudio Chiaverotti, la recensione di Pierluigi Porazzi per Sugarpulp MAGAZINE.
Titolo: Morgan Lost
Autore: Claudio Chiaverotti
Pagine: 96 (Colore)
Prezzo: 3,50 euro
Editore: Bonelli
Non è facile scrivere qualcosa di nuovo, sia in letteratura che nel fumetto.
Claudio Chiaverotti, con Morgan Lost (è in edicola il numero 4, illustrato dalla bravissima Val Romeo, e dal 20 febbraio uscirà il quinto numero), ci è riuscito.
Restando, da una parte, ben ancorato alla tradizione Bonelli, riesce, allo stesso tempo, a superarla e sconvolgerla.
Morgan Lost è un personaggio che resterà nella storia del fumetto. L’ambientazione è ucronica: siamo negli anni ‘50 a New Heliopolis, una New York alternativa.
In questa realtà divergente dalla nostra, Hitler è stato ucciso prima che potesse scatenare la seconda guerra mondiale, Albert Einstein è uno scrittore di fantascienza, e la tecnologia è simile a quella degli anni 2000.
Le atmosfere noir si coniugano con il thriller. I serial killer sono delle superstar mediatiche: sulla testa ognuno di loro c’è una taglia, che aumenta o diminuisce a seconda dei loro crimini, in una macabra hit parade trasmessa dalla tv e seguita in modo morboso dal pubblico.
Un mondo alternativo, quindi, ma anche una forte critica alla spettacolarizzazione della cronaca nera e alla inspiegabile popolarità che i protagonisti (in negativo) di queste vicende riescono a raggiungere.
Morgan Lost è un cacciatore di taglie, che è stato lui stesso vittima di un serial killer, a cui è riuscito a sfuggire per miracolo.
Quella che sembra una maschera, intorno agli occhi, è il tatuaggio che gli ha disegnato l’assassino che lo aveva catturato, e che marchiava così le sue vittime. Un tatuaggio che ha segnato per sempre la storia e il destino di Morgan.
Molto indovinata anche la scelta grafica della tricromia: gli albi sono infatti in bianco, nero e rosso. Il lettore vede il mondo come il protagonista, affetto da daltonismo.
L’effetto è notevolissimo e di grande impatto, soprattutto in alcune sequenze. I disegnatori che si sono alternati finora sono tutti di grande livello, da Michele Rubini (autore del n. 1) a Val Romeo.
Si respira, all’interno di ogni albo, la grande competenza di Chiaverotti, che si destreggia magistralmente tra serial killer e atmosfere thriller/noir.
Un personaggio e una serie che ha esordito alla grande e che non potrà non appassionare anche le barbabietole di Sugarpulp.
E chissà che la prossima SugarCon possa annoverare tra i suoi ospiti anche Morgan Lost e il suo creatore!