Nero lucano, la recensione di Pierluigi Porazzi del nuovo romanzo di Piera Carlomagno pubblicato da Solferino Libri.

Nero lucano, recensione

L’anatomopatologa forense Viola Guarino è chiamata sulla scena di un orribile delitto, avvenuto a Grottole, un paese del materano, in Basilicata. La scena del crimine è particolarmente efferata: la testa della vittima, un uomo, è spaccata in due di netto, probabilmente da un colpo d’ascia. Nella mano del morto, inoltre, Viola trova una cartina geografica della Basilicata. La vittima viene presto identificata: si tratta di Brando Carbone, facoltoso ingegnere di origini lucane, ora residente a Varese, che è tornato in regione per questioni di affari.

L’omicidio fa scalpore, anche per la notorietà della vittima, uomo affascinante e di successo che sembra avesse una relazione extraconiugale con la sua assistente, Lia, anche lei ingegnere. Viola, nel corso delle indagini, si trova a dover collaborare anche con il sostituto procuratore Loris Ferrara, con cui ha da tempo un rapporto ambiguo e conflittuale, e che ritorna nella sua vita dopo una lunga assenza.

Nel frattempo i misteri si infittiscono: viene scoperto un secondo cadavere, ucciso con un modus operandi simile a quello con cui è stato assassinato Brando. Questa morte sembra essere antecedente a quella di Brando, e gli investigatori non possono fare a meno di constatare le similitudini tra i due delitti, ipotizzando che siano collegati, e che possano essere opera di un serial killer.

Una scrittura elegante e raffinata

Ciò che affascina di più, fin dalle prime righe, è la scrittura, elegante e raffinata, a tratti poetica, di Piera Carlomagno, che guida con maestria il lettore nei meandri della trama gialla. Assume quasi il ruolo di un personaggio comprimario anche l’ambientazione, da Matera ai luoghi suggestivi della Basilicata, descritti con perizia e passione.

Nero Lucano è un thriller teso e di qualità, che appassionerà i lettori fino alla risoluzione finale, un romanzo che travalica i generi e si avvale di personaggi caratterizzati al meglio dalla penna dell’autrice. Tra tutti, spicca la protagonista, Viola, con le sue stranezze (alcuni la ritengono un po’ “strega”) e le sue contraddizioni, che la rendono un personaggio realistico e tridimensionale, a cui i lettori non mancheranno di affezionarsi.