Noir. Istruzioni per l’uso di Luca Crovi è un’ opera fondamentale per capire i grandi autori di genere

Titolo: Noir. Istruzioni per l’uso.Noir. Istruzioni per l’uso.
Autore: Luca Crovi
Editore: Garzanti
PP: 374
Prezzo: 16,90

Romanziere, saggista, sceneggiatore di fumetti, firma per “Il Giornale”, consulente editoriale per i maggiori gruppi editoriali – da Mondadori a GEMS – curatore di uno sterminato numero di antologie, conduttore per nove anni della storica trasmissione “Tutti i colori del giallo” su Radio Rai 2, agitatore culturale e comunicatore, talent scout: Luca Crovi è tutto questo e molto di più ed è in definitiva una delle figure chiave dell’attuale editoria italiana.

Ma faremmo un torto a Luca se non aggiungessimo che, oggi, lui è il più grande, vero esperto di noir, e suoi derivati, del nostro Stivale. A dirlo non siamo certo noi, ma i nomi che compongono il tomo uscito in questi giorni per Garzanti: “Noir. Istruzioni per l’uso”.

Un atlante del delitto che si legge come un thriller in cui il fenomenale autore mette in fila un’impressionante galleria di personaggi e un altrettanto supersonico almanacco di ritratti e interviste a maestri del noir e del thriller contemporaneo: Michael Connelly, Jeffery Deaver, Don Winslow, Joe R. Lansdale, Michael Crichton, Victor Gischler, Alan Moore, Anne Rice, Elmore Leonard … e la lista potrebbe continuare per almeno altre trenta righe.

Troppa grazia, verrebbe da dire.

Già certo, perché questa di Crovi è l’opera definitiva, un catalogo, macché, un manuale perfetto  da leggere e rileggere e mandare a memoria per scoprire e comprendere i segreti dei grandi autori popolari di genere che trattano la materia del thriller e del noir, del poliziesco e dell’hard boiled, del mistery e del pulp fino al gotico con una quantità di dettagli e riferimenti, ritmo e prospettiva da lasciare di stucco.

Luca Crovi è sempre attento e puntuale, le sue domande, che qui sono state eliminate per lasciare agli autori la massima libertà di espressione, ma che anche taciute fanno ben comprendere quanto acuta e intelligente sia l’indagine condotta dall’autore milanese, sono fondamentali per creare un’empatia e una condivisione con l’intervistato che permette poi di restituire una dimensione profondamente originale della sua opera.

Dal noir di frontiera di Victor Gischler ai nuovi romanzi duri di John Banville, da La spada e il cuore di Arturo Pérez-Reverte alla passione per i racconti di Joe R. Lansdale, al volto delle vittime di Kathy Reichs, passando magari per noir e pallottole firmati da Elmore Leonard; ebbene tutto in questo libro riflette una sensibilità e una sagacia non comuni.

Luca Crovi è formidabile nel regalarci la vera voce degli autori, nello sciorinare scampoli di vita originali che fanno la differenza, nel mettere a fuoco punti di vista impensabili e sconosciuti, collezionando magari, come un prestigiatore, trucchi efficacissimi e preziosi, fondamentali per tutti coloro che volessero cimentarsi nella scrittura di un ottimo romanzo di genere. O, magari, anche solo per godere di una lettura fresca, vivace, brillante, dal gran ritmo – quasi radiofonico – che l’autore ha saputo imprimere.

Ma fosse solo questo! In realtà nelle prime centoventi pagine Crovi firma una ventina di “incontri a distanza” che squadernano misteri e sorprese, visioni e dettagli di alcuni dei maestri della letteratura mondiale: Edgar Allan Poe, Charles Dickens e Arthur Conan Doyle, tanto per cominciare, vi basta? No? E allora beccatevi anche gli alberghi di quart’ordine di Agatha Christie e il noir imperfetto di Raymond Chandler, il frigorifero e la canottiera di Mickey Spillane e la metafisica del noir di Derek Raymond.

Insomma “incontri a distanza” perché, chiaramente, le barriere del tempo hanno impedito a Crovi di raccogliere la viva voce di questi autori, ma i ritratti che lo scrittore milanese ne fa sono comunque efficaci e insoliti, attenti a cogliere la scintilla, lo spicchio di luna che ciascuno di loro portava nascosto nelle falde del mantello.

Un lavoro monumentale, un libro-cardine per comprendere l’amatissimo noir e le differenze fra i generi, le varianti e le variazioni, le costruzioni di trama e il perché dei personaggi di successo.

In una favolosa introduzione, Crovi spiega da par suo come sono nati questi incontri, l’avventura che vive vibrante fra dialoghi in camere d’albergo o al tavolo di un ristorante, fra le pagine di un taccuino e le mail da copia incolla.

Come Jimmy Hawkins nel barile delle mele dell’Hispaniola di Stevensoniana memoria, Crovi ha messo insieme parole e confessioni, coriandoli di mappa e chicche da intenditori e alla fine se n’è uscito con il tesoro di Flynt.

Già perché questo è un libro che si propone come la guida più efficace e riuscita al noir e a tutta la migliore e più popolare narrativa di genere, un libro che dovrete non solo comprare in libreria ma anche piazzare sul comodino e sulla scrivania buona per poterlo tenere fra le mani ogni volta che vi servirà.

Perché è una guida insostituibile, un compendio prezioso, una mappa speciale per poter comprendere latitudini e longitudini di un genere, o dovremmo dire di una somma di generi, che in Italia, come nel resto del mondo, ha raggiunto vette di popolarità impensate.

Chapeau a Luca Crovi quindi, e un’unica essenziale raccomandazione: fatelo vostro, ora …

Fatevi sotto mofos!