Non prima che siano impiccati, secondo volume della trilogia “La prima legge”, avvince e consegna l’autore britannico al Gotha degli autori Sugarpulp.

Non prima che siano impiccatiTitolo: Non prima che siano impiccati
Autore: Joe Abercrombie
Editore: Gargoyle
PP: 708
Prezzo: Euro 19,90

Joe Abercrombie è davvero un autore favoloso. Il nuovo volume, il secondo, della sua splendida trilogia “La Prima Legge” non solo non delude ma offre interessanti suggestioni al lettore. Perché Non prima che siano impiccati, questo il titolo del secondo capitolo da qualche giorno in libreria per i colori di Gargoyle Books, certifica le caratteristiche dell’opera dell’autore inglese come quelle di un classico moderno.

Ci sembra quasi riduttivo, insomma, definire lo stile di Abercrombie da romanzo fantasy, e non per ridicole remore intellettualistiche che qui a Sugarpulp non hanno diritto di cittadinanza, ma piuttosto perché sarebbe riduttivo e miope incasellare il lavoro di Abercrombie in un genere che, davvero, gli sta fin troppo stretto.

Che sia per la dimensione del viaggio, che caratterizza il racconto del Primo Mago Bayaz insieme a Logen Novedita il Sanguinario, Jezal, Ferro Mallynn e il piccolo e verboso Piedelungo, che sia per il calcolo e il trucco che alligna nelle trame dell’Inquisitore Glokta, che sia infine a causa dell’affascinante dimensione epica e tragica riservata allo scontro fra l’Unione e gli Uomini del Nord; ebbene di una cosa sola siamo alla fine certi: tante, troppe sono le chiavi di lettura e le cornici narrative che spezzano, inevitabilmente, gli steccati del genere.

Ed ecco allora che Non prima che siano impiccati si rivela in quel suo essere opera epica per eccellenza, costruito attorno a una trama complessa senza scolorare nel prolisso, con sequenze d’azioni affascinanti e dal taglio violento e cinematografico, riservando a caratterizzazione e cura dei personaggi pagine davvero bellissime.

Insomma, scoprire un po’ alla volta l’avversione di una guerriera come Ferro Mallynn per i “musi rosa” o rimanere alle spalle di Logen e gustarsi le incertezze che pure un personaggio forte e coraggioso come lui nutre nel profondo del proprio cuore, è un piacere immenso. E che dire della sequenza iniziale, legata ai vapori della nebbia che nasconde, e poi disvela, impietosa, un campo di battaglia disseminato di mucchi, montagne addirittura, di cadaveri? Con corvi che volteggiano e carcasse ritorte nel dolore e Mastino e Dow il Nero a camminare quasi perduti nel sangue e nella terra e a ringhiare contro l’unione e contro Bethod, il Signore del Nord, che hanno giurato di combattere e sconfiggere?

Abercrombie annoda i fili della trama da maestro autentico, ma gioca come sempre a raccontare il detto e il pensato, le parole e i dubbi, e colora spesso quei pensieri e quelle idee di un’ironia scaltra, d’un arcobaleno di sentimenti che tengono il lettore avvinto, affascinato, soggiogato dalla potenza delle pagine. Lo fa con un incanto più unico che raro, roba da Robert Louis Stevenson e Edgar Allan Poe, da Robert E. Howard e Bram Stoker.

In molti hanno paragonato questo lavoro all’opera di George R. R. Martin. Ma qui c’è ben altro ritmo, vogliamo dirlo, c’è una dimensione molto più “rock”, nel senso che certe lungaggini e certe infinite sotto-trame che troppo spesso diluiscono il senso della storia vengono completamente abbandonate, quasi rifiutate alla sorgente da Abercrombie.

Riteniamo che Gargoyle stia lavorando davvero bene, scegliendo con cura certosina i traduttori, anche qui, come già in The Heroes e Il richiamo delle spade, il lavoro sulla lingua è formidabile e la resa della voce dell’autore, attraverso la fluidità che riesce a imprimere all’italiano Benedetta Tavani, è pura delizia per lo scorrere delle pagine.

Ottima anche la scelta di tenere l’artwork originale, l’editore Gollancz come sempre aveva fatto un ottimo lavoro, e bellissima l’edizione rilegata che sfodera comunque un prezzo contenuto: 19 euro e 90 per 700 pagine è libidine pura per un cartonato.

A questo punto il consiglio è quello di continuare a leggere o, se non lo avete ancora fatto, di scoprire uno dei più grandi autori contemporanei. Crediamo che gli editori indipendenti coraggiosi che fanno della qualità delle scelte il proprio credo vadano premiati il doppio di questi tempi, perciò comprate due copie di ciascun romanzo di Abercrombie, una per voi e una per una persona a cui volete bene. Regalategli il meglio, perché nei romanzi dell’autore inglese c’è tutto: amore, battaglia, ironia, misericordia, pietà, dubbio e arroganza, umiltà e vanagloria e tutto viene miscelato in una storia che coinvolge e, a tratti, financo commuove.

Noi crediamo che ci siano alcuni autori che sono più Sugarpulp di altri. Nel senso che sono autori di strepitoso talento ma anche affascinanti, rock, formidabili e maledettamente cool, gente che non sta ad autocelebrarsi eppure potrebbe farlo per un paio di decadi. Rispondono a nomi come quelli di Victor Gischler, Tim Willocks, Warren Ellis, Nicolai Lilin, Massimo Carlotto, Caleb Carr, Allan Guthrie, Tullio Avoledo, James O’Barr, Frank Miller, Garth Ennis, Joe R. Lansdale e tanti altri. Contribuiscono a creare giorno dopo giorno una grande, strepitosa letteratura popolare di genere.

Ecco, Joe Abercrombie è certamente tra loro.