Oltre il confine è annoverabile tra le top Stories di Cormac McCarthy, all’interno di una produzione già di suo fenomenale
Titolo: Oltre il confine
Autore: Cormac McCarthy
PP: 374
Editore: Einaudi Tascabili
Prezzo: Euro 11,50
Oltre il confine si colloca idealmente come seconda parte della “Trilogia della frontiera”, costituita, oltre ad esso, dal precedente “Cavalli Selvaggi” e dal successivo “Città della pianura”, quest’ultimo vero e proprio anello di raccordo tra i suoi predecessori, presentandone entrambi i protagonisti, John Grady Cole e, arriviamo al dunque, Billy Parham.
Giocato su un’ambientazione crepuscolare e suggestiva, immerso nella tenue linea di confine tra il Messico e gli Stati Uniti dalle parti del New Mexico, (dove la fusione tra due culture così distanti è più che mai evidente), “Oltre il confine” narra le peripezie del sedicenne Billy, in procinto di apprendere dal padre la professione di vaccaro, vaquero, e sempre più affascinato dal mondo che gli si apre, sconfinato, al di là delle colline.
Ecco dunque che quando viene inviato per volontà paterna a catturare una famelica lupa, rea di aver massacrato il bestiame della zona, il ragazzo prenda una decisione inaspettata: portarla nel luogo da dov’era partita, al di là della frontiera appunto.
L’accadimento dà il via allo stupefacente ingranaggio narrativo che ci porta ad immergerci sempre più in un Messico ancora devastato dai postumi della Rivoluzione, mentre gli Stati uniti sono sempre più vicini all’ingresso nella Seconda Guerra Mondiale, a contatto con il riservato fratello Boyd, più volte smarrito per poi venire ritrovato definitivamente.
I personaggi sono molteplici, ed il racconto prende le pieghe più inaspettate, in un’avventura degna, per il sinistro ma irresistibile richiamo interiore dell’oltre, al miglior Jack London.
E ormai, perdonate la ripetizione, possiamo dirlo: con questo lavoro (ma non solo) Cormac McCarthy si conferma, assieme a pochi altri, come una delle migliori penne della letteratura americana contemporanea.