Omicidio in Sestiere Castello: un romanzo dai toni torbidi, in una Venezia ottimamente ritratta dall’autore, Andrea Tralli, un esordio promettente.

Titolo: Omicidio in Sestiere Castello, un’indagine introspettiva
Autore: Andrea Tralli
Editore: Panda Edizioni
PP: 230
Prezzo: 13,50

Omicidio in Sestiere Castello, un’indagine introspettiva L’importanza del non-detto, l’interesse del lettore mosso dalle allusioni, più che da ciò che viene esplicitato, le ombre mai precisamente definite. Tutti questi sono i veri protagonisti dell’esordio letterario di Andrea Tralli, Omicidio in Sestiere Castello, un noir ambientato tra le calli veneziane che dà un sapore gotico alla città.

Il sottotitolo del romanzo, Un’indagine introspettiva, getta immediatamente una luce sinistra sulla vicenda narrata. Stefano De Conti è il tormentato protagonista del racconto, un ispettore trasferito da Torino a Venezia, perseguitato dalle ombre di un passato col quale gli è difficile convivere.

Lo strangolamento, il corpo ritrovato in Sestiere Castello, le incertezze dei riflessi della laguna, fanno da sfondo alla guerra interiore di questo protagonista che cerca di fuggire dalla propria vita spezzata. Le battaglie dentro di sé prendono il sopravvento durante il racconto, ma senza prendere la forma della pesante pappardella introspettiva cui tanta narrativa psicologica ci ha abituati.

Tralli riesce a mantenere un equilibrio stimolante tra le righe, tenendo alta l’attenzione del lettore sui due filoni narrativi: l’indagine e l’introspezione.

Un ritmo nostalgico, quasi poetico, che prende forma soprattutto nella figura di Bruno, il maggiordomo che rappresenta il legame umano di De Conti con quel passato burrascoso; la casa di famiglia, scarna come solo l’animo dell’ispettore sa essere; e poi la bottiglia di bourbon, in cui affogare il proprio dolore.

Gli ingredienti che profilano il personaggio sono il perfetto miscuglio per un protagonista di un hard-boiled mai banale, e che finalmente riesce a rompere l’immagine angelicata di una Venezia da copertina come ci è stata descritta da troppa narrativa contemporanea. Venezia, che in Omicidio in Sestiere Castello torna ad essere celebrata per quel che è: città dalle ombre ambigue, dai sussurri sinistri, città gotica e terribile, per chi non riesce a resisterle.

La narrazione è molto cinematografica: molti dialoghi serrati, poco tempo per perdersi in ciance descrittive o pesanti sermoni sulle ingiustizie della vita, che vengono assaporate durante l’azione e non per mezzo delle chiacchiere. Un romanzo che per molti aspetti ricorda tanta ottima letteratura americana, come L.A. Confidential, soprattutto nella costruzione dei personaggi.

Insomma, un esordio interessante per Andrea Tralli, un racconto da leggere tutto d’un fiato, che lascia nella bocca del lettore un sapore amaro: non per via della trama, quanto piuttosto per tutto il contorno non esplicitato che, dalle parole dell’autore, verrà narrato in prossimi lavori dedicati ancora all’ispettore Stefano De Conti.

Una Venezia in perfetto stile Sugarpulp vi attende in Omicidio in Sestiere Castello.

E Stefano De Conti ne avrà per tutti, nessuno escluso.