Palle Spaziali, Decima Giornata. Rubrica di contro-informazione calcistica a cura di Fabio Chiesa.

La JUVENTUS capolista torna a vincere e si impone per 4-1 contro la gelatinosa Sampdoria di Giampaolo. A fare notizia non è tanto il risultato quanto la doppietta di Chiellini. Come ormai noto, infatti, ogni gol del Chiello causa la chiusura di una scuola calcio. È quindi doveroso un pensiero a tutte quelle giovani promesse che ora, grazie a Giorgione, dovranno darsi a ippica e pattinaggio.

Ma veniamo alla partita. Giampaolo affronta il match un po’ come il generale Custer affrontò la battaglia del Little Big Horn, ossia prestando il fianco al nemico. Il risultato, proprio come allora, è un massacro. La scelta di lasciare in panchina Muriel e Quagliarella per fare spazio alla coppia Budimir- Schick (Budi chi?) –con Cassano, ricordiamo, ad allevare cinghiali nei pressi di Bogliasco- fa subito capire che i blucerchiati non sono in vena di giocarsela. Infatti, dopo solo dieci minuti, i bianconeri sono già in vantaggio di due reti (Mandzukic ed il Chiello). Al 57’ Chic, scusate, Schick, accorcia le distanze, ma la Juve è scatenata e chiude la partita con le reti di Pjanic 65’ e ancora Chiellini al 87’.

La difesa a zona della Samp fa acqua da tutte le parti ed il fuorigioco sembra un concetto del tutto sconosciuto. Il risultato sono tre gol subiti di testa. I blucerchiati dovrebbero ripartire dai fondamentali: peccato che le scuole calcio stiano tutte chiudendo.

Il carpiato di Dzeko, una garanzia

Continua a sorridere la ROMA di Spalletti, che dopo aver preso a testate un tavolo nel corso della conferenza stampa post Palermo si presenta a Sassuolo con un vistoso bernoccolo. Il primo tempo vede il vantaggio dei padroni di casa, che si portano avanti con un gol di Cannavaro. Ma a fare la partita è la Maggica che nel secondo tempo ribalta il risultato con una doppietta di Dzeko ed una rete del giocatore che qualunque padre vorrebbe avere come genero, vale a dire Raja Nainggolan. Il centravanti bosniaco sigla una rete in contropiede e si procura un rigore netto che trasforma con una bomba di collo pieno che neanche Adriano prima di alcol e mignotte.

A fare scalpore è la dinamica del penalty: Dzeko, questa volta, è veramente stato toccato. “Sapevo che prima poi sarebbe successo” ha commentato Spalletti a fine gara prendendo a capocciate una delle telecamere Sky. “Edin deve farsene una ragione. Può allenarsi in piscina fin che vuole, ma tuffarsi prima del contatto, a volte, non è proprio possibile”. Il tecnico toscano è poi corso verso il tunnel che porta agli spogliatoi urlando frasi sconnesse su galline, uova e pollai.

Ko Milan

Neanche il tempo di esultare per la vittoria contro la Juve che il MILAN di Montella va a sbatterere, a Marassi, contro il Genoa di Juric. La gara è fortemente condizionata dall’espulsione di Paletta che al 56’ oltre ai capelli perde pure la testa e fa un’entrata su Rigoni così dura da far commuovere Pasquale Bruno. A quel punto il Genoa, già sul 1-0 per la rete di Ninkovic, dilaga con l’autogol di Kucka ed il 3-0 di Pavoletti che batte Donnarumma mentre Romagnoli si diverte a fare capriole in area.

Intervistato a fine gara Montella ha sbottato: “Che volete da me? Parlate con la proprietà. Le robe cinesi sono così: sembrano perfette e funzionano fino a quando si rompono all’improvviso. Mica è una novità!”.

L’Inter alla prova del fuoco

Prova del fuoco per l’INTER di Frank Di Burro che corre il serio rischio di squagliarsi definitivamente. Confortati dall’affetto della Curva Nord i nerazzurri danno una prova d’orgoglio – o meglio riescono casualmente a fare meno peggio che a Bergamo- , e si impongo 2-1 sul Torino di Sinisa “Spaco botilia” Mihajilovic. L’Inda conduce sostanzialmente la partita, passa in vantaggio con Maurito “Cattive compagnie” Icardi al 35’, si fa puntualmente rimontare dal Gallo Belotti al 59’, e chiude con un altro gol di Icardi al 88’. Il sospetto che tra i nerazzurri qualcuno remi – anzi, voghi – contro De Boer è forte. Qualche esempio? Il mago dei social Marcelo Brozovic che si mangia una mezza dozzina di gol, Miranda che fa dribbling in area come se fosse all’oratorio, Murillo ed Ansaldi che si sgambettano a vicenda salvo poi scambiarsi sguardi d’intesa…

Il tecnico olandese deve fare molta attenzione: tra i tifosi della Nord, gli amici di Icardi, e Kondogbia pronto ad una cura medievale per la sua panchina c’è poco da scherzare. Così come si devono preoccupare i giocatori del Toro. Intervistato a fine match Mihalovic ha commentato: “Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Una sconfitta può capitare. Per rimetterci in sesto basterà qualche giorno di ritiro: in Serbia”.

Napoli in scioltezza

Basta una partita al NAPOLI di don Maurizio Sarri per capire che di Gabbiadini – attualmente in cura da un esorcista-, si può proprio fare a meno. Con Mertens schierato come falso nueve gli azzurri costruiscono un’ottantina di palle gol, si impongono per 2-0 (reti di Mertens e Chiriches), e non dilagano solo per la strepitosa prova di uno Skorupski versione Ed Warner. La vittoria contro l’Empoli è il miglior biglietto da visita per presentarsi sabato alla Stadium, dove i napoletani incontreranno per la prima volta da avversario Gonzalo Higuain. Sarri sembra però piuttosto preoccupato: “Non voglio fare polemiche, ma non mi sembra giusto che questo sabato noi e la Juve si giochi in contemporanea. Succede sempre che loro giochino prima o dopo di noi. Perché questa volta dovremmo giocare alla stessa ora? Qua c’è sotto qualcosa”.