Palle Spaziali, Quattordicesima Giornata. Rubrica di contro-informazione calcistica a cura di Fabio Chiesa per Sugarpulp MAGAZINE.
Visto che nessuno sembra in grado di riaprire il campionato la JUVENTUS decide di fare tutto da sé e torna dalla trasferta di Genova con le ossa rotte. 3-1 per i rossoblù con la Signora che regala la prima mezzora ai padroni di casa. Allegri, vittima dei devastanti effetti di un’indigestione provocata dalla prima bagna cauda stagionale decide di mettere Dani Alves nella difesa a tre. Intuizione anche migliore di quella avuta in Champions con Khedira seconda punta.
È soltanto il 3’ minuto quando Bonucci, tentando un tacco che neanche David Luiz in una partita da ubriachi, regala la palla agli avversari che passano in vantaggio con Simeone. Trascorrono dieci minuti e l’attaccante firma la sua personale doppietta con una girata di testa mentre in difesa Benatia e Dani Alves si scambiano occhiate preoccupate come a dire “Ndò cazzo stanno Barzagli ed il Chiello?”. Sul fronte offensivo i bianconeri riescono ad impostare poco o nulla con Mandzukic che litiga con Juan “Telespalla Bob” Cuadrado per incomprensioni tattiche. L’esterno colombiano troverà al rientro a Torino la sua villa svaligiata da ignoti.
Ed è appena il 29’ quando il Genoa chiude definitivamente la pratica. Azione che parte da calcio d’angolo, l’intera difesa bianconera a trifole e autogol di Alex Sandro nel disperato tentativo di respingere la conclusione di Rigoni. La ripresa regala meno emozioni, a parte un rigore dubbio non fischiato a Mandzukic – il direttore di gara troverà le ruote dell’auto bucate – e lo splendido quanto inutile gol su punizione di Pjanic. Con gli infortuni di Bonucci e Dani Alves si prospettano per Allegri problemi difensivi. Fortuna che il centrocampo, con Hernanes e Sturaro, gira a meraviglia.
La linea verde del Milan funziona
Il presidente Berlusconi non ha mai nascosto la sua passione per i giovani. Anzi, sarebbe meglio dire per le giovani. Trasferita questa nota inclinazione in ambito calcistico il suo MILAN può oggi – dopo cinque/sei anni di agonia- tornare a vedere la luce con una squadra di prospettiva composta da elementi molto interessanti. La vittoria per 4-1 in casa dell’Empoli (doppiette di Sosa, anzi Suso e Lapadula) confermano il buon lavoro fatto dalla società e da Montella. Peccato per il gol subito da Saponara, un giovane che i rossoneri sembrerebbero non essere stati in grado di valorizzare. I beni informati dicono però che avesse qualche lontana parentela con Mubarack: la dirigenza ha fatto bene a non rischiare.
Anche la roma resta in scia
Oltre al Milan anche la ROMA approfitta dello scivolone bianconero per portarsi a meno 4 punti dalla Juventus. Partita pazza con doppietta di Edin “carpiato” Dzeko nei primi dieci minuti, gol del Pescara con Memushaj al 60’, rigore di Perotti – pure lui a tuffi non scherza – e 3-2 finale di Caprari al 74’. Mentre l’attacco dei giallorossi pare sempre più “brasiliano” i veri brasiliani della Roma – Brunone “Non chiedetemi di difendere” Peres, Emerson e Gerson – continuano ad andare a intermittenza, affidabili grosso modo quanto Dani Alves nella difesa a tre. Spalletti zittisce le critiche al gioco espresse da Dzeko: “Pensi a migliorare il tuffo in avvitamento” e si dice pronto a lavorare sull’aggressività. “Lascerò i giocatori a digiuno una settimana, poi li porterò nella cascina del Cioni e libererò le galline in cortile. Così magari risolvo due problemi assieme”.
Napoli a bocca asciutta
Amaro in bocca per il NAPOLI che pareggia in casa con il Sassuolo e resta a -8 dalla vetta. Un 1-1 caratterizzato da due splendide reti, quella di Lorenzo “Gomorra” Insigne al 42’ e quella di Defrel al 82’. In mezzo e nel finale tanto Napoli con un Gabbiadini che riesce a sfondare soltanto le palle dei tifosi napoletani. “Siamo una squadra di adolescenti” ha tuonato don Maurizio Sarri a fine partita mentre premiava Insigne con alcune bustine di Gormiti. “Ci serve un po’ più di cattiveria e sistemiamo tutt e cos. Tra l’altro non vorrei essere ripetitivo ma la Juve ha giocato prima e di pomeriggio quando fa più caldo ed è più tranquillo. Si sa che di sera le zone di campo meno frequentate diventano pericolose”.
Goleada Inter
Dopo la sbornia di birra in Europa League – tanti cari saluti e ci si rivede, forse, il prossimo anno -, l’INTER supera la Fiorentina per 4-2 nella partita più pazza della giornata. I ragazzi di Stefano “Billy Bob Thornton” Pioli – presto al cinema con Babbo Bastardo 2 – gelano i viola con tre gol in 19 minuti (Brozovic, Candreva, Icardi). Kalinic accorcia le distanze al 37’, ma sul finire del primo tempo la squadra di Sousa resta in dieci per l’espulsione di Rodriguez.
Proprio quando la partita sembrerebbe una corsa in discesa i nerazzurri tornano Di Burro e sbandano pesantemente subendo il gol di Ilicic al 62’ e mancando una serie inenarrabile di occasioni. Ed è soltanto nel recupero che Maurito Icardi chiude i conti per il definitivo 4-2. Nel frattempo Moratti ritocca da par suo l’albo d’oro del campionato italiano: “Lo scudetto del ‘98 lo abbiamo vinto noi. Ho appena fatto una lunga chiacchierata con Guido Rossi”.